di Francesco Castellini – Erik Satie, è stato un genio per molti anni incompreso. Nato a Honfleur nel 1866, morto a Parigi nel 1925, lo si può definire un protagonista dell’avanguardia musicale francese. Di certo fu un musicista ironico e rivoluzionario, che non a caso collaborò con Cocteau e Picasso. Ma forse Satie non l’ha mai capito nessuno e probabilmente è quello che lui ha sempre voluto. Progressista e allo stesso tempo conservatore. Colto e bizzarro. Ironico, iconoclasta, sarcastico. E chi più ne ha più ne metta. Ancora oggi, ascoltando la sua musica, risulta difficile definirne i confini, in quell’ambiguità che la fa apparire seria e giocosa allo stesso tempo. Eppure, a ben vedere, tutto il Novecento musicale è in qualche modo debitore di Erik Satie, per quanto la “grande musica” non l’abbia mai neanche accostato ai “grandi” della sua epoca: Debussy, Ravel, Stravinskij, Mahler.
Basti però ricordare che introdusse nelle sue opere i rumori del mondo (sirene, motori d’aeroplano, colpi di pistola) e compose il brano più lungo della storia, “Vessazioni”, che consiste in una serie di 840 ripetizioni per la durata approssimativa di una ventina di ore. Sua è la musica dell’operetta “Genoveffa di Brabante” pubblicata da Gallucci tra gli Illustrati.
Per il suo temperamento fuori dagli schemi, irriverente verso le tradizioni musicali, Satie con i suoi componimenti arriva ad intuizioni ardite per ciò che concerne armonia e ritmo. Nei pezzi composti nei primi anni del ‘900, la presenza di singolari titoli e didascalie umoristiche e paradossali evidenzia il suo atteggiamento dadaista.
Erik Satie era di fatto un noto pianista di cabaret e le sue composizioni di questo periodo sono definite dallo stesso Satie “musique de tapisserie”: esse rappresentano una satira molto forte contro l’accademismo e la musica dotta che culmina anche nei balletti, alcuni dei quali dopo la prima rappresentazione, hanno strascichi che finiscono persino nei tribunali. Satie ha preso parte ad alcuni dei più significativi eventi artistici del primo dopoguerra. Muore a Parigi il 1 luglio 1925 all’età di 59 anni.
Oggi, a centocinquant’anni dalla nascita dell’artista, Perugia lo ricorda, dedicandogli un cartellone di eventi che hanno preso il via il 14 dicembre e si concluderanno l’8 gennaio, presso il Museo Civico di Palazzo della Penna. “Intorno a Satie” è di fatto un omaggio creativo fatto di incontri, reading, laboratori e concerti.
Il programma di eventi è corredato, in tutta la sua durata, dalle installazioni del giovane ed eclettico artista Riccardo Toccacielo.
L’inaugurazione si è tenuta il 14 dicembre alle ore 21 con il concerto “Musique d’ameublement (Satie et ses amis)”, a cura della fondazione Perugia musica classica onlus, con Antonio Ballista, pianoforte, e Lorna Winsdor, soprano.
Questo il cartellone completo: martedì 20 dicembre “Erik Satie. Lettere e Musica da tappezzeria”; giovedì 29 “L’Air de Rien”; martedì 3 gennaio “Quaderni di un mammifero”; mercoledì 4 “Sacro & Profano: provocazione e preghiere di Erik Satie, musicista e scrittore”; domenica 8 gennaio “Satie en parade”.