Di Alberto Laganà
A Milano si doveva parlare di fame e di povertà ma alla fine sui social, dal momento che ai media tradizionali non crede più nessuno (stando a recenti statistiche appena il 10% li ritiene attendibili), si è parlato degli 850 euro pagati per assistere al discorso dell’ex presidente Usa ed alle migliaia di euro della sua suite milanese; e soprattutto di chi ha sborsato quella cifra che avrebbe sfamato per mesi tante famiglie del terzo mondo. E sulla gogna non è finito tanto Obama quanto Renzi che si è fregiato dell’amicizia di tale personaggio.Stando a come è andato a finire l’endorsement di Obana per la Clinton, il fresco segretario dei Ds dovrebbe fare gli scongiuri del caso, tanto più che se sommiamo il 30% di consensi dei suoi competitori alle primarie al circa 8% accreditato ai transfughi del partito, il tutto sommato al crollo dei partiti socialisti in Spagna prima, in Inghilterra poi e recentemente in Francia, non è un buon viatico per riprendersi il potere.
Infine i suoi amici di avventura, almeno quelli di prima che cadesse in disgrazia anche del presidente della repubblica, come Prodi, gli contestano il suo ultimo antieuropeismo ed il fatto di essere solo ‘un portaparola della Merkel’. Insomma l’avanzata trionfale che doveva essere sancita dalle primarie sta diventando una Caporetto, e del suo ci mette anche la sua sodale del cuore Boschi che, non paga di quanto acclarato dal fallimento della banca… ‘di famiglia’ Etruria, ha provato a commissariare il governo ricevendone sberleffi, e non passa giorno che non metta in cattiva luce il Pd ed il suo segretario. Probabilmente vuole battere, in quanto ad antipatia viscerale degli elettori, la Boldrini che si ritiene una moderna Giovanna D’Arco della sinistra ed invece, anche lei, è vista come il fumo negli occhi.