Niente esercito a Fontivegge. La decisione è stata presa a seguito della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che si è tenuta giovedì mattina a Perugia e che ha visto discutere del problema il prefetto Claudio Sgaraglia, il sindaco Andrea Romizi e le forze dell’ordine.
Visto il numero di reati in forte calo a Fontivegge, per la Prefettura non ci sono le condizioni per impiegare sul posto i militari, visto che «il loro impiego è consentito – sulla base delle disposizioni vigenti – esclusivamente “per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, ove risulti opportuno un accresciuto controllo del territorio”». Il questore e gli altri rappresentanti delle forze dell’ordine hanno messo sul tavolo i dati che riguardano l’andamento dei reati, calati in modo netto: nel 2018 sono stati 895 mentre nel 2019 ne risultano 373, e proprio per questo motivo l’impiego dei militari non è necessario anche se, promette Sgaraglia, il livello di guardia non sarà abbassato.
La discussione è partita dalla richiesta di impiegare i militari fatta, nei giorni scorsi, dall’amministrazione comunale e in particolare dall’assessore leghista alla sicurezza Luca Merli. Nelle settimane passate, poi, a Palazzo dei Priori era passata anche una mozione della Lega con cui si proponeva di schierare l’Esercito in quella che è la zona più ‘calda’ della città.