Nessuno sconto di pena per l’assassino Piter Polverini che il 12 luglio 2016 sul greto del torrente Afra, a Sansepolcro, uccise, barbaramente, a martellate Katia Dell’Omarino.
La Cassaziopne ha confermato la sentenzadei condanna a 14 anni,riconoscendo al giovane le attenuanti generiche.Polverini Puntava ad ottenere un altro sconto di pena.
La condanna era stata alleggerita di due anni: ed era così da 16 a 14 anni di reclusione. E avendone già scontati due, tra 12 anni, se non molto prima, il giovane potrà tornare alla propria vita.
Polverini sta scontando la pena nel carcere di Orvieto.
Nato ad Arezzo, lavorava alla sala scommesse di Campo di Marte e abitava con i genitori a San Giustino Umbro. L’omicida all’epoca aveva 24 anni. La vittima era una 39enne biturgense, Katia dell’Omarino. Fu un assassinio feroce, consumato dopo una serata insieme nel Suv del padre.
Un raptus al culmine di un litigio. Alla base del contendere una prestazione sessuale. I due si sarebbero accordati per 10 euro, Katia ne avrebbe chiesti 20 e Piter non li aveva. Il 24enne di San Giustino iniziò a prendere a pugni la donna con cui si era appartato. Poi cercò di strangolarla. Scesi dal suv, il ragazzo impugnò il martello del padre operaio, per poi vibrare i colpi mortali alla testa di Katia, prima di gettarla nel greto dell’Afra. Vicino all’abitazione si disfece dell’arma del delitto, gettandola dentro un cespuglio, dove è rimasta per oltre due mesi. Finché a settembre non è stata ritrovata dai carabinieri e Piter è stato arrestato.