Sono emerse nuove informazioni rilevanti sulla morte del Dottor Stefano Brando, deceduto a 62 anni per Covid il 19 novembre 2020.
La notizia è riportata questa mattina, giovedì 4 febbraio, in un articolo del Corriere dell’Umbria, a firma di Alessandro Antonini.
Secondo la famiglia del medico scomparso, al momento del ricovero dell’uomo ci sarebbero stati alcuni posti liberi in Terapia intensiva 2. Nonostante questo, il Dottor Brando fu ricoverato presso il reparto di Malattie infettive.
La difesa della famiglia Brando, gli avvocati Marco Piazzai e Carlo Bonsano, hanno avviato la ricostruzione degli eventi precedenti al ricovero in ospedale, tramite cartelle cliniche e registrazioni. Nonostante il Dottor Brando avesse firmato per restare a casa, rifiutando di fatto il ricovero, il proprio infettivologo avrebbe comunque chiesto la degenza ospedaliera, ma al pronto soccorso dell’ospedale avevano risposto che i posti letto erano finiti e che le terapie intensive erano destinate solo a casi con le patologie più gravi.
In terapia intensiva 2, tuttavia, come fa sapere l’avvocato difensore Piazzai, i posti letto erano disponibili. Le indagini per far luce sul decesso del primo medico in Umbria morto per Covid continuano.
Stefano Brando, medico di Medicina Generale, aveva contratto il Covid operando in prima linea ed è deceduto presso l’ospedale di Perugia in seguito alle complicanze dovute all’infezione a novembre scorso, lasciando un grande dolore all’interno di tutta la comunità perugina, dove il Dottor Brando era molto stimato da tutti i suoi pazienti.