È stato inviato a giudizio per omicidio stradale aggravato dalla guida in stato d’ebbrezza Alessandro Branchi, il ventiseienne che il 14 marzo del 2019 ha provocato la morte di Nikola Duka, 21 anni. Sarà quindi processato con rito ordinario il giovane difeso dall’avvocato Marco Angelini che alla fine aveva sollecitato il patteggiamento della pena a sei anni, ridotta a quattro per lo sconto previsto dal rito alternativo.
Il suo avvocato Marco Angelini aveva infatti depositato istanza di patteggiamento, ma sulla proposta è arrivato il parere negativo del pm Federica Filippi, mentre il gup Federica Fortunati ha respinto il rito abbreviato condizionato sia a una perizia super partes per stabilire la dinamica dell’incidente mortale, avvenuto all’interno della galleria che collega Spoleto con la Valnerina, che alla quantificazione del danno in favore dei familiari della vittima, costituitisi parte civile nel processo con gli avvocati Tosti, Tizi, Bellingacci e Santarelli.
Il ventiseienne dovrà comparire fra un anno, nel giugno del 2022, davanti al giudice monocratico, quando si aprirà per lui il processo per omicidio stradale aggravato dalla guida in stato d’ebbrezza: in base al capo di imputazione, infatti, il conducente si era messo alla guida con un tasso alcolemico più di tre volte superiore a quello consentito dalla legge (1,72 g/l), mentre per il consulente della procura di Spoleto al momento dell’impatto marciava a una velocità di 112 km/h in un tratto in cui il limite è di 90.
La mamma “coraggio” di Nikola Duka, Rezana Rrapaj, ha affermato: “Aver ascoltato il giudice rigettare, sotto proposta del PM, le richieste della
difesa di chi ucciso mio figlio, è prova di grande sensibilità. Finalmente assistiamo, nei tribunali, ad un atto di rispetto nei confronti delle vittime
della strada. Il cammino è ancora lunga, dato che è necessario attendere un anno per la prima udienza, ma ringraziamo vivamente chi ha dimostrato
vicinanza, in primis l’A.I.F.V.S. ODV con l’avvocato Rapattoni. Oggi è stato fatto un passo importante e non bisogna perdere la speranza”.
Fiero il presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV, Alberto Pallotti: “La nostra presenza si dimostra, ancora una
volta, fondamentale nella logica dei processi dove ci costituiamo parte civile. Combattiamo in sintonia con le famiglie ed i risultati sono sotto gli
occhi di tutti. Il respingimento dei riti alternativi da parte del Giudice, significa che stiamo affrontando un processo serio, dove la ricerca della
verità non sarà superficiale. Prepariamoci per una battaglia che sarà impegnativa e lunga. La mia vicinanza a Rezana, guerriera inesauribile che si
sta battendo sul suo territorio per evitare che eventi come quello che ha visto coinvolto il figlio, non abbiano più luogo. Ho avuto il grande onore
di essere stato definito come uno dei padri della legge sull’omicidio stradale (insieme ad altre associazioni di settore) e dobbiamo fare in modo
che tale istituzione, che ci pone all’avanguardia rispetto a tutto il mondo, venga davvero applicata in modo serio e puntuale: ciò non è affatto
scontato. Giustizia per Nikola”.