Da ieri dopo la notizia di un caso di meningite che ha colpito una ragazza durante il viaggio di ritorno da Cracovia, dove aveva partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù.
Molti degli oltre mille giovani e accompagnatori che sono stati a Cracovia, si sono presentati ai pronti soccorso degli ospoedali regionali, per rivedere la terapia antibiotica necessaria in questi casi per prevenire l’infezione. Solo una precauzione ma non allarme. I ragazzi umbri parteciparti alla GMG hanno avuto un possibile contatto con il gruppo della ragazza romana alla Casa Italia. La Asl 2 Umbria ha fornito opportunamente notizie su questa infezione.
La meningite meningococcica si trasmette per via aerea da persona a persona e, pertanto, si considerano a rischio i conviventi e coloro che hanno contatti stretti con la persona malata, in particolare bambini piccoli o adulti che abbiano avuto esposizione diretta alle secrezioni della persona malata attraverso baci, condivisione di posate ecc., o che abbiano mangiato o dormito nella stessa abitazione.Solo ed esclusivamente per tali soggetti è raccomandata la chemioprofilassi, cioè un trattamento antibiotico che risulta efficace se eseguito entro 48 ore dall’ultimo contatto con il caso, in quanto la malattia ha un periodo di incubazione di circa 3-4 giorni (da 2 a 10). La chemioprofilassi non è raccomandata nei casi in cui non ci sia stata esposizione diretta alle secrezioni del malato. In tali casi è necessaria solo una sorveglianza per 10 giorni dall’ultimo contatto, nel corso dei quali, in caso di febbre, è opportuno contattare il proprio medico curante. Dalle notizie che si hanno risulta che tutti i contatti a rischio, contatti del gruppo di appartenenza della ragazza, siano già stati sottoposti a profilassi antibiotica.
Per ulteriori e più complete informazioni, oltre che al medico di medicina generale, ci si può rivolgere ai Servizi di Igiene Pubblica delle Ausl o alle Strutture di Malattie Infettive delle due Aziende Ospedaliere di Perugia e Terni.Come si è detto, comunque, una gran parte degli umbri partecipanti alla GMG di Cracovia hanno risposto all’invito della Conferenza Episcopale Italiana e hanno ricevuto già una compressa di Ciproflaxacina da 500 grammi che li ha messi in sicurezza