Breve ma intensa è stata la visita a Perugia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Qui è venuto, per inaugurare la nuova sezione del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio culturale dell'Umbria, nella caserma che è stata intitolata al tenente colonnello dei Carabinieri Valerio Gildoni, originario di Città di Castello, ucciso in servizio all'età di 40 anni a Nanto (Vicenza) il 17 luglio 2009.
Ad accogliere il Capo dello Stato, tra gli altri, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette. Mattarella era accompagnato dal ministro Dario Franceschini e dalla vicepresidente della Camera, Marina Sereni.Il nuovo comando, ubicato in via Garibaldi 187, alle dirette dipendenze del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, sarà attivo dal 1 aprile e avrà competenza sull’intera Regione Umbria con compiti di prevenzione e repressione degli illeciti per la tutela e la salvaguardia del patrimonio artistico, storico e culturale. Si tratta di un reparto specializzato, posto alle dirette dipendenze funzionali del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che svolge, su direttiva del Ministro e d’intesa con gli organi centrali e periferici del Dicastero, funzioni concernenti la sicurezza del patrimonio culturale e l’acquisizione di notizie atte a far promuovere le iniziative necessarie per la protezione del patrimonio storico, artistico e dei beni culturali.
Il reparto, inoltre, svolge attività di prevenzione e repressione per quanto attiene alla tutela ed alla salvaguardia del patrimonio storico, artistico e culturale, nonché al recupero dei beni culturali, del materiale scientifico e didattico inerente ai beni stessi.
Dopo gli interventi del ministro Franceschini e del generale Del Sette, (erano presenti alla cerimonia la governatrice Marini, il sottosegretario all'Interno Bocci, la presidente del consiglio regionale Porzi, il sindaco di Perugia Romizi, il presidente della Provincia Mismetti, parlamentari umbri e consiglieri regionali) il presidente Mattarella ha lasciato la caserma per dirigersi al residence Chianelli, seconda tappa della sua visita lampo nel capoluogo umbro, dove è stato accolto da Franco Chianelli, presidente del “Comitato per la vita” insieme alla moglie Luciana Cardinali. Con loro il direttore dell’azienda ospedaliera Emilio Duca.
Nella sala della Residenza, il Presidente è stato accolto con un caloroso applauso e poi ha ascoltato l’inno di Mameli cantato dai bambini ospiti.
Franco Chianelli ha ringraziato il Presidente affermando che questa visita è stata “un grande regalo, giorno indimenticabile per tutti noi e lo porteremo nel cuore per una nuova energia per aiutare malati e familiari che vengono a Perugia da ogni parte d’Italia”. Chianelli ha ringraziato tutte le autorità e portato il saluto del cardinale Gualtiero Bassetti impegnato a Roma col Papa che ha lasciato una lettera per Mattarella. Chianelli ha ricordato il sogno realizzato del residence iniziato 25 anni fa e ha ripercorso le tappe più significative dell’attività. Parla anche di “ampliamento del residence, asilo nido” per il futuro.
Il presidente Sergio Mattarella ha parlato “fuori protocollo”, non era previsto il mio intervento. Questo – ha detto – è un punti di eccellenza; straordinario. Il dolore – ha detto – non passa mai ma sapendolo trasformare in impegno e solidarietà, impegno per la vita è di grande richiamo e importanza. Questo è un punto d’incontro fra tante energie e risorse, testimoniato anche dalle mattonelle che ho visto composte da singoli pezzi di bambini delle scuole di Perugia. Questa struttura che trova nel parco del sorriso la sua espressione più significativa per un crocevia di energie che vanno dalla cura e ricerca e non soltanto. Questo è un punto di eccellenza del nostro Paese. Ringrazio, l’apprezzamento più grande per Chianelli e per chi si ritrova a lavorare in questo punto d’incontro che è un esempio da esportare. Tanti complimenti e il mio grande apprezzamento e augurio per il futuro”.
La cerimonia si è conclusa con applausi e commozione. Poi il Presidente ha ripreso la strada per Roma.