Il Nun Assisi Relais & SPA Museum, in via Eremo delle Carceri 1A, promuove da quest’anno una serie di mostre d'arte visiva all’interno dei suoi spazi, invitando per il primo evento uno degli artisti più conosciuti ed apprezzati a livello internazionale: Mark Kostabi.
L'obiettivo del Nun Assisi Relais & SPA Museum, è quello di essere vicino, nel ruolo attivo di sostenitore, alle iniziative artistiche e culturali, per condividere attraverso l’arte e la cultura i valori in cui l’azienda crede: la creatività, la libertà d’espressione e lo spirito di iniziativa.
Inaugurazione. E con questo spirito, che appunto pone l’arte nel ruolo centrale di interpretazione del mondo, ma anche in grado di esprimere il pensiero e i pensieri contemporanei, il 16 luglio si apre, alle ore 12, alla presenza dell’artista una esposizione con oltre 20 opere, curata da Rita Rocconi dello Studio Artemis e Gino Natoni, negli spazi del Relais Nun in Assisi.
La cornice è unica come unico sarà questo evento espositivo all’interno di una location a cinque stelle, nel cuore dell’Umbria, che è il risultato della ristrutturazione dell’antico convento di Santa Caterina del XIII secolo. Un progetto ambizioso, di cui la proprietà va fiera, che ha voluto mantenere in equilibrio l’arcana bellezza dei reperti di epoca romana trovati durante i lavori di ristrutturazione, con la leggerezza di una visione architettonica contemporanea.
Mark Kostabi oltre a dipingere è anche un compositore di successo con concerti eseguiti in America, in Giappone e in Italia; noto nel panorama della musica mondiale per aver dato la copertina ed il titolo “Use your illusion” ai Guns ‘N Roses, con 36 milioni di copie vendute.
Da ultimo, la sua collaborazione con il noto percussionista Tony Esposito, che ha portato alla nascita del Kostabeat e successivamente all'incisione del disco.
E’ l’artista che dipinge figure senza volto, senza tempo, che possono essere tutti noi e nessuno di noi. Esprimono la paura dell’uomo nella società, ma anche una lingua universale.
Nelle sue opere emergono costanti citazioni del lavoro di altri autori e la raffigurazione di soggetti senza volto allude ai manichini dechirichiani.
“Il mio obiettivo – ha detto l’artista – è sempre stato quello di creare un’arte più interessante possibile. La mia arte dovrebbe arricchire la vita di chi la osserva, sia di un visitatore che guarda i miei quadri in un Museo, sia di un collezionista che guarda a lungo un Kostabi a casa sua, sia di un gruppo di studenti che riflette su uno dei miei murali. Le mie immagini danno gioia, anche se raccontano a volte storie di solitudine, confusione e isolamento”.
La mostra si potrà visitare tutti i giorni fino al 4 settembre dalle 12 alle 23