La Procura di Perugia (sostituto procuratore Mario Formisano) è arrivata a chiedere il giudizio nei confronti di Mania Mattiacci (il difensore è l’avvocato Mario Bruto Gaggioli Santini), all’epoca dei fatti in servizio come maresciallo maggiore della Polizia Provinciale, accusata di omissione di atti d’ufficio, peculato e falsità materiale commessa da un pubblico ufficiale in atto pubblico, per essersi intascata i soldi delle multe.
La somma delle sanzioni mai finite nelle tasche dell’Ente, ma in quelle, secondo l’accusa, del sottufficiale della polizia provinciale, arriva a toccare quasi i cinquemila euro.
La guardia di finanza prima e la stessa polizia provinciale poi, hanno scoperto che gli automobilisti sanzionati che andavano negli uffici di via Palermo per pagare la multa, lasciavano i soldi nelle mani del maresciallo maggiore, tornavano a casa con la ricevuta, ma alle casse della Provincia non arrivava nulla.
La Procura ha anche scoperto che in 92 occasioni il maresciallo maggiore non ha protocollato le multe regolarmente elevate dalle pattuglie in strada, cioè non erano state inserire nella procedura informatica e quindi non era stato richiesto il pagamento. Per questo la Procura contesta al sottufficiale di essersi rifiutata “indebitamente di compiere atti del suo ufficio che, per ragioni di giustizia, dovevano essere compiuti senza ritardo”.
Nella vicenda la Provincia è persona offesa.