La Commissione europea e il Consiglio non hanno piu' alibi per non andare avanti lungo la strada che dovrebbe portare all'introduzione del 'Made in', il regolamento destinato a garantire la massima trasparenza sulla provenienza dei prodotti di largo consumo.
E' la conseguenza immediata del voto di oggi del Parlamento europeo che ha approvato a larga maggioranza alcuni emendamenti proposti da Laura Comi (Fi). Emendamenti con i quali il Parlamento ha pure chiesto di rendere obbligatoria l'indicazione geografica anche per prodotti non alimentari – come la filigrana della Sardegna, le ceramiche di Vietri e Gubbio, l'alabastro di Volterra, i vetri di Murano, o il marmo di Carrara – in modo da tutelare i consumatori e rafforzare la lotta alla contraffazione.
Secondo il testo approvato dagli eurodeputati, e' fondamentale adottare un “pacchetto relativo alla sicurezza dei prodotti non alimentari destinati alla vendita al dettaglio”, che fornisca “informazioni pertinenti”, tra cui “l'indicazione obbligatoria del Paese di origine”. Con la risoluzione, approvata con 423 voti favorevoli, 92 contrari e 54 astensioni, Bruxelles invita quindi la Commissione europea a presentare anche norme vincolanti per l'istituzione di un “sistema unico europeo per la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti non alimentari nell'UE”. Questo strumento, si legge nel testo, aiuterebbe a tutelare “il valore dei prodotti locali, con evidenti benefici per i produttori e le regioni interessate, oltre a un aumento della consapevolezza dei consumatori”.