Sono stati, rispettivamente, l’assessore Edi Cicchi per il Comune di Perugia, Andrea Nasini, presidente dell’ordine dei commercialisti ed esperti contabili della Provincia di Perugia ed Elena Bistocchi, presidente dell’associazione di promozione sociale Liberamente Donna a sottoscrivere questa mattina, nella sala dei Sindaci di palazzo dei Priori, il protocollo d’intesa per rafforzare il sostegno alle donne vittime di una violenza di tipo “economico”.
Il protocollo, in sintesi, prevede in campo all’Ordine l’impegno a mettere a disposizione esperti per fornire alle donne, vittime di maltrattamenti e violenze, consulenze gratuite sulle questioni di avvio o cessazione di attività produttive ed, in generale, su problematiche di carattere economico-fiscale. Il Comune di Perugia, in qualità di capofila della zona sociale 2, avrà il compito di segnalare all’Ordine le eventuali necessità emerse e/o dichiarate dalle donne. Infine l’associazione Liberamente donna, che opera in nome e per conto dei centri antiviolenza inseriti nel sistema integrato regionale, garantirà il sostegno durante gli incontri oltre ad organizzare incontri di sensibilizzazione rivolti agli iscritti all’Ordine.
“Purtroppo – ha sottolineato l’assessore Edi Cicchi in apertura di incontro – questo tema è sempre più attuale perché giorno dopo giorno si ripetono episodi tragici che vedono le donne vittime delle violenze soprattutto in ambito familiare. Ad oggi questa emergenza rimane estremamente complessa sia per le dimensioni del fenomeno che per l’assenza di una normativa in grado di tutelare veramente la figura femminile”.
La violenza – ha continuato l’assessore – può assumere diverse forme. Non è, infatti, soltanto quella fisica, ma è anche e soprattutto quella psicologica ed appunto economica; forme di costrizione che richiedono da parte delle Istituzioni una risposta concreta.
L’assessore ha ricordato che in Umbria sono attivi dei centri antiviolenza (a Perugia e Terni) sorti con l’obiettivo di garantire un “rifugio sicuro” alle donne vittime dei soprusi; tuttavia l’esistenza dei centri non è sufficiente in sé visto che manca una tutela specifica dedicata alle donne nel nostro ordinamento giuridico. L’auspicio, pertanto, è che Parlamento e Governo adottino nel più breve tempo possibile provvedimenti legislativi più stringenti di quelli attuali adeguandosi alla disciplina dettata a livello europeo.
“Ben venga, quindi, ogni tipo di collaborazione a partire da questa con l’ordine dei Commercialisti che ci consentirà di dare ulteriori risposte alle donne su un tema particolarmente delicato come è la violenza economica. Credo che solo facendo rete riusciremo a raggiungere risultati importanti perché le Istituzioni da sole non sono in grado di farlo.
La presidente di Liberamente Donna Elena Bistocchi ha precisato che il protocollo d’intesa va ad aggiungersi agli altri accordi regionali già sottoscritti e, dunque, contribuirà a costruire una rete ulteriormente condivisa.
La presidente ha ribadito quanto già in precedenza sostenuto dall’assessore Cicchi, ossia della necessità di adottare interventi legislativi e strutturali adeguati alle dimensioni del fenomeno, impressionante leggendo i dati ufficiali: sono 106 le vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno ad oggi, pari al 37% del totale degli omicidi commessi in Italia. Il 70% delle violenze avviene in famiglia ed in particolare all’interno della coppia.
Tra il 2000 ed il 2018 sono state 3100 le donne uccise, delle quali 1426 vittime di mariti, compagni, ecc. Per rispondere a questa emergenza sono dunque nati i centri antiviolenza, dove si cerca di fornire alle donne ed ai figli un sostegno totale, pur essendo evidente che ad essere penalizzate da queste vicende sono le vittime e quasi mai gli autori.
Anche in Umbria i dati sono allarmanti: nel 2018 sono state 355 le donne accolte nel centro di Perugia.
Per ciò che concerne la violenza economica, Bistocchi ha confermato che si tratta di un fenomeno molto diffuso e di non facile risoluzione; per questo l’adozione del protocollo può rappresentare una chiave di volta.
Il presidente dell’ordine dei Commercialisti Andrea Nasini ha sottolineato che l’organismo da lui presieduto crede molto nel mettere a disposizione della società civile le competenze degli iscritti, collaborando attivamente con istituzioni ed associazioni, come nel caso di specie.
Per ciò che concerne l’esperienza di Perugia, poi, l’intesa di oggi rappresenta un ulteriore tassello nell’ambito di una collaborazione già consolidata.
Entrando nel merito dell’iniziativa, Nasini ha riferito che la violenza economica è molto diffusa e rappresenta una specie “sommersa” dalla quale troppo spesso le donne non riescono ad affrancarsi.
Con la sottoscrizione di questo protocollo, dunque, il Comune di Perugia,si conferma in prima linea nell’ambito delle azioni di contrasto ai maltrattamenti ed alla violenza sulle donne. Oltre alle iniziative già in corso e sulla scia della normativa europea, nazionale e regionale vigente in materia, oggi si è inteso compiere un ulteriore passo in avanti, fornendo alle donne, vittime di violenza, uno strumento utile di sostegno.
Le principali normative di riferimento per il contrasto alla violenza sulle donne sono attualmente la dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu del 1948, la convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa del 2011, il piano nazionale contro la violenza di genere del 2011, il d.L. 93/2013 ed infine la legge regionale Umbria 14 del 2016. Quest’ultima, all’art. 32, prevede che i Comuni assicurino la gestione dei centri antiviolenza e delle case rifugio mediante convenzioni con associazioni di donne iscritte ai registri del volontariato o della promozione sociale.
Attualmente, per gli anni 2017-2019, è attivo il progetto “non solo rifugio” per i Comuni di Perugia, Terni e Narni relativo al potenziamento dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza ed ai loro figli.