C’è un fresco volto eugubino nella miniserie tv in otto episodi “We are who we are” (Noi siamo chi siamo) del regista Luca Guadagnino, in onda su Sky a settembre negli Stati Uniti e a ottobre in Italia anche su Now Tv.
Come scrive Il Messaggero, nel servizio a firma di Massimo Boccucci, la ventitrenne Vittoria Bottin ha un cognome veneto, vive a Bagnoli di Sopra (tremila anime in provincia di Padova), ma è nata a Gubbio e torna spesso per incontrare familiari e amici. La mamma è Paola Panfili, originaria di Semonte, e il legame con le proprie radici rimane sempre forte, anche per Vittoria e il fratello Ettore venticinquenne.
Attrice per caso, anche per il fatto che questa produzione televisiva è stata girata quasi interamente attorno a casa sua. Sui social ha raccontato questa prima volta (non era andata oltre qualche sfilata in paese), vista come «un’esplosione di energia, un’esperienza unica e indimenticabile, molto divertente, accanto a professionisti simpatici e disponibili. E’ stato un onore aver partecipato a questo capolavoro».
Il personaggio è Sole. Top secret il resto, le prime anticipazioni parlano di una storia ambientata tra un gruppo di adolescenti e le loro famiglie nell’ex base dell’Aeronautica di San Siro nel piccolo centro veneto. Viene definita una serie singolare e profonda, ammessa alla Quinzaine des Réalisateurs (Quindici giorni dei registi), sezione parallela alla selezione ufficiale del Festival di Cannes che consiste nella programmazione di cortometraggi, lungometraggi e documentari di tutto il mondo. Guadagnino è pronto a stupire come ha fatto con “Chiamami col tuo nome”, il film candidato a quattro Oscar (vincendo quello per la migliore sceneggiatura non originale di James Ivory) e al Golden Globe come miglior film drammatico, ha scelto Vittoria nel cast che ha lavorato sul set dall’estate 2019 sino alla fine dell’anno e diventando inevitabilmente quanto piacevolmente la stella di Bagnoli di Sopra che l’ha voluta come madrina all’inaugurazione della locale piscina, peraltro utilizzata nella serie. Ha tenuto il segreto per lunghi mesi, fino a rivelare di recente a parenti e amici di Gubbio quanto possibile dell’esperienza. Ampliare gli orizzonti fa parte del carattere. Lo testimoniano anche i due anni passati in America per studiare alla Stanford University, dove ha conosciuto Mark Zuckerberg. Si racconta che ha giocato col figlio chiamata dallo stesso Zuckerberg dopo lo sbarramento iniziale delle sue guardie del corpo. E dove ha stretto amicizia con Francesca Scorsese, figlia del grande regista Martin Scorsese e anche lei nel cast. C’è tanta curiosità per “We are who we are”, prodotta da SkyHbo, scritta da Guadagnino, che ne è anche showrunner (responsabile delle operazioni quotidiane), insieme a Paolo Giordano e Francesca Manieri.
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