(A.L.) Lunedì è in programma la riunione della giunta regionale per approvare un documento per abbattere le liste d’attesa.
Non si contano le volte in cui si è parlato, dietro la crescente indignazione dei pazienti umbri, di dare un decisivo taglio alle attese infinite per ricevere prestazioni sanitarie, ma stando alle proteste presenti sui social i tempi si dilatano sempre più.
Emblematica l’intercettazione in cui si dice di spegnere i condizionatori per ridurre i tempi d’intervento nei pronti soccorsi. Cioè a parole si dice una cosa poi per avere i conti in ordine nella sanità a rimetterci sono sempre gli utenti.
Il nuovo piano era stato pensato dall’ormai ex assessore regionale Luca Barberini, con un investimento dfi 6,5 milioni di euro per il triennio 2019-2021 e una serie di misure per cercare di abbattere i tempi.
Barberini prevedeva di allungare i giorni e gli orari di funzionamento dei macchinari (anche la domenica e fino alle 10 di sera) e allo stesso tempo aumentare il personale sanitario, con prestazioni garantite all’interno del distretto di residenza.
Con queste misure si dovrebbe aspettare massimo 72 ore per le urgenze, 10 giorni per attesa breve, 30 per le visite, 60 per gli esami diagnostici e 120 per quelli programmati.
Bei propositi che si potevano già attuare anni fa, ma a forza di annunci senza fatti non si risolve di certo la situazione.