La legge sui matrimoni gay riconosciuta recentemente in Italia come legge 76/2016, non è ancora soddisfacente per le coppie di Gay che si sono sposate all'estero, come nel caso di Stefano Bucaroni e Antinio Fabrizio, che da anni lottano con i loro avvocati per avere riconosciuto quello che sostengono essere un loro diritto, ovvero la trascrizione nel registro dei matrimoni .
Trascrizione al momento negata dal Sindaco Romizi, perché sulla materia e sull'interpretazione della legge italiana ci sono ancora dei dubbi .Per questa ragione nei giorni scorsi i due (coniugi) si sono visti posticipata l'ennesima l'udienza a Maggio.
Nel 2015 il Tribunale di Perugia aveva lasciato in sospeso l’istanza della coppia gay che, assistita dagli avvocati di Rete Lenford – Avvocatura LGBT, aveva fatto richiesta al comune di Perugia della trascrizione del loro matrimonio celebrato a Londra nel 2014.; ma l' istanza venne rigettata dall’amministrazione comunale perché la legge italiana non prevede il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Stefano Bucaioni e Antonio Fabrizio, avevano allora confidato nella disponibilità del primo cittadino di Perugia, approfittando del fatto che i sindaci di molte città italiane avevano proceduto alla trascrizione dei matrimoni egualitari celebrati all’estero.
La disponibilità di Romizi purtroppo venne meno per motivi di interpretazione della legge; a quel punto la coppia decise di chiedere l’intervento dei giudici.
Successivamente in base alla legge 70/2016 si era aperta una speranza che aveva deliberato l'unione civile, ma non le vere nozze e la trascrizione e, per questa ragione, ancora una volta Romizi e l'amministrazione tutta hanno rifiutato la registrazione del documento estero da mettere agli atti dello stato civile.
I due gay continuano a lottare per vedere riconosciuto il loro diritto, la cui sentenza verrá discussa a Maggio del 2017 .