A Terni la Lega è stata paragonata ad una polveriera che rischia di saltare da un momento all’altro. Il sindaco Leonardo Latini trova difficoltà a fare sintesi.
In ballo ci sono nomine importati. C’è lo scontro sulle partecipate. La quadra che non si trova sul palazzetto dello sport. E che dire poi di Maratta? O del Foro Boario? Il destino del Verdi a un bivio decisivo. Per questo il partito azionista di maggioranza della coalizione di centrodestra di Palazzo Spada viene messo sotto osservazione. Per evitare che salti tutto in aria. La decisione è stata presa dai vertici del Carroccio. Il compito di sminare il campo pare sia stato affidato alla deputata leghista Barbara Saltamartini.
Più che un commissario, Saltamartini dovrebbe vestire i panni del tutor. Romana, 46 anni, la deputata dovrebbe mettere ordine all’interno della Lega, che in Consiglio conta ben 13 consiglieri, molti dei quali alla primissima esperienza politica, come il sindaco Latini.
Ieri il Comune è stato costretto a diffondere una nota per rimarcare che «la questione della cessione di quote Asm ad Acea non è dunque all’ordine del giorno né per giovedì, né per altre date». Maggioranza in ordine sparso anche sul Verdi. In particolare sulla strategia da mettere in campo per evitare che il vincolo messo a sorpresa dalla passata amministrazione a modi blitz comprometta la riqualificazione del teatro. Insomma, la deputata Saltamartini avrà il suo bel da fare.