Il 26 novembre è stata inaugurata la mostra “La Dipingente. Drawings …ed altri Moti Fermi” dell’artista Polly Brooks, a cura di Maria Ausilia Binda, presso il Centro per l’Arte Contemporanea Trebisonda (via Bramante 26) di Perugia. La personale, visitabile fino al 18 dicembre, resta aperta al pubblico venerdì e sabato dalle ore 16,30 alle 19,30 e si pone a completamento di visibilità rispetto ad un autonomo e singolare percorso artistico dedicato al “Dipingere”.
Scrive la curatrice Maria Ausilia Binda: “In versione personale, l’esposizione ripercorre i vari periodi e le differenti fasi e articolazioni della ricerca estetica di Polly Brooks. Possiamo riferire il nostro sguardo verso il suo lavoro, più che all’osservazione di un risultato finale o di un oggetto-opera, ad un essere dentro l’atto di un procedere e, quindi, anche alle sue interne dinamiche espressive linguistico-segniche. Un imperscrutabile perseverare che è il fondamento di un creare spazio visivo nel tempo di una durata semantica, rappresentata qui , in ogni step di cui riscontriamo la coerenza nella successione del suo “dipanarsi” in forme, colori e modelli; impronte lasciate in passaggi di identificazione dove il segno è la fine e il principio di ogni moto”.
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POLLY BROOKS – Nasce a Londra nel 1963. Frequenta la St. Martin’s School of Fine Art a Soho a Londra ( ora Central School of Art and Design), dove studia pittura e si diploma in Fine Art con John Dougal, Eileen Cooper, Jennifer Durant ed Adrian Searle.
Trasferitasi in Umbria, prosegue la sua ricerca artistica e partecipa a differenti iniziative espositive; due personali a Perugia nel 1989 e nel 1991 e varie collettive tra cui: 22 affinità centrifughe (Perugia, 1990), Paperwork (Evergreen Gallery Olimpia, Washington, USA), Centro di Sarro (Roma, 1994), Vocimiecontemporanee (Roma 1997), ABTamo (Perugia 2005), Spazi tra materia e mente (Trebisonda Centro per l’Arte Contemporanea Perugia 2006), Viaggiatori sulla Flaminia (2006), Terra di Maestre (PG 2007), In Difesa dell’Utopia Castiglione del Lago Perugia 2011), Hortus Artis (Città di Castello PG 2014), Baculus (Spoleto 2014), Tower of Babel/ Babele ; (galleria Schema Project New York, Trebisonda Perugia, Givitayam City Gallery Tel Aviv, Israel 2016).
Ha partecipato a esperienze di pittura anche all’interno di laboratori di maschere e carta pesta nelle scuole di prima infanzia.
Sul suo lavoro hanno scritto: Chiara Bertola, Guido Maraspin, Aldo Iori e Antonio Pazzaglia.
Vive e lavora ad Assisi.
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Maria Ausilia Binda
Si laurea in Lettere Moderne a Perugia e si specializza in Archeologia e Storia dell’arte a Siena (con E. Crispolti) con una tesi su Carla Lonzi. Inizia la sua ricerca estetico-linguistica con una poetica congiunta tra scrittura e arte ( Le curve del cielo, Graz, 1983, Germinata, Como, 1985) per proseguire, negli anni seguenti, con l’attività di organizzatrice di eventi artistici (v. Opera, Associazione Culturale per le arti visive a Perugia con Bruno Corà / Micce- Forme presenti da luogo- Rezzago ( Co) 1994/ Volume con Marco Scotini, L. Costantini, S.Luppatelli, A.Pazzaglia) e quella di curatrice, seguendo il lavoro e collaborando ai cataloghi e/o mostre con vari artisti in Umbria ( C. Carnevali, C. Dell’Amico, M. Diosono, Wilma Lok, , R. Meccoli, Nuvolo, F. Troiani , Karpuseeler), in Toscana ( Pia Mancini, Gianni Melotti), a Milano (Carlo Finotti), a Bologna ( Ginestra Calzolari) e in Brasile
(Progetto Casina – Immaginate- Poetiche fuori luogo dalla sezione femminile della casa circondariale di san Vittore ( 2001 )( Milano/ Curitiba – con Antonella Ortelli e Luca Quartana) (Le tavole nostre – Progetto Casina , Santa Maria delle grazie, Milano, 2007).
Sempre sul versante della ricerca tra parola e immagine, nel 2011 vince il concorso nazionale di poesia Premio Gruppo di lettura San Vitale di Bologna con il testo- immagine “ E se un giorno all’improvviso tutte le donne si trasferissero sulla luna?”. Suoi testi poetico-visivi sono presenti nel Blog: Stanza 251.
Attualmente Docente in un Istituto di Istruzione Superiore a Perugia è anche Docente Esperta in pedagogia della differenza di genere dedicandosi, in particolare, all’elaborazione di una critica poetica in relazione al pensiero di Carla Lonzi, della quale continua a seguire la storia degli studi.