Quotidiano Dell'Umbria
  • Home
  • Attualità
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
    • Musica
    • Arte
    • Teatro
    • Libri
  • Opinioni
  • Salute
Facebook Twitter Instagram
  • Perugia
    • Corciano
  • Terni
    • Amelia
      • Lugnano in Teverina
    • Narni
    • Acquasparta
  • Foligno
    • Spello
    • Trevi
    • Montefalco
    • Bevagna
    • Nocera Umbra
  • Assisi
    • Bastia Umbra
    • Cannara
  • Città di Castello
    • San Giustino
    • Umbertide
    • Montone
  • Gubbio
    • Gualdo Tadino
  • Orvieto
  • Spoleto
  • Valnerina
    • Norcia
    • Cascia
  • Todi
    • Marsciano
    • Deruta
    • Collazzone
    • Massa Martana
  • Trasimeno
    • Castiglione del Lago
    • Città della Pieve
    • Magione
    • Panicale
    • Passignano sul Trasimeno
    • Piegaro
    • Tuoro sul Trasimeno
Facebook Twitter Instagram YouTube
Quotidiano Dell'Umbria
Login
  • Home
  • Attualità
  • Cronaca
    10.0

    Percorre di notte la E45 in bicicletta: multato 25enne straniero

    Marzo 27, 2023
    10.0

    Rave party abusivo ad Assisi, giovani denunciati dai Carabinieri

    Marzo 27, 2023
    10.0

    Sicurezza pubblica, controlli a tappeto a Perugia da parte della Polizia

    Marzo 27, 2023
    10.0

    Perseguita il presunto amante della moglie: 41enne sottoposto a divieto di avvicinamento

    Marzo 27, 2023
    10.0

    Promettono finanziamenti UE in cambio di denaro: truffate due aziende assisane

    Marzo 27, 2023
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
    • Musica
    • Arte
    • Teatro
    • Libri
  • Opinioni
  • Salute
Facebook Twitter Instagram YouTube
Quotidiano Dell'Umbria
You are at:Home » Le conseguenze politiche del NO all’accordo Regno Unito – U.E.
Archivio

Le conseguenze politiche del NO all’accordo Regno Unito – U.E.

RedazioneBy RedazioneGennaio 23, 2019Nessun commento5 Mins Read
 

Di Adriano Marinensi – In conclusione del precedente articolo riguardante le elezioni del maggio prossimo, ho elencato i principali Organi istituzionali della Unione Europea e le loro funzioni. Gli sviluppi della situazione riguardante la Brexit (sta per “uscita della G. Bretagna”) richiede un appendice. Perché, l’argomento principale che oggi occupa spazio nell’informazione è l’accordo tra Regno Unito ed U.E. che dovrebbe regolare il “divorzio” in modo indolore ed evitare contraccolpi di carattere politico, economico, sociale. Sul Governo del Regno Unito, guidato da Theresa May (Conservatori in maggioranza relativa e Laburisti all’opposizione) pesano i ripensamenti post referendum e persino le contraddizioni storico – geografiche del territorio.

Ma, vediamo intanto – a titolo informativo – la composizione del Regno Unito (United Kingdom). Ne fanno parte 4 Paesi che formano una sola Nazione: Inghilterra (capitale Londra), Scozia (Edimburgo), Galles (Cardiff) e Irlanda del Nord Belfast). I primi tre compongono la Gran Bretagna, intesa come isola, mentre il quarto costituisce – insieme alla Repubblica d’Irlanda (capitale Dublino) – l’altra grande isola dell’arcipelago nord occidentale. Qui nasce il primo rilevante problema, legato alla Brexit. La Repubblica d’Irlanda, Paese indipendente e prevalente per estensione, rimarrebbe nella U.E., mentre l’Irlanda del Nord seguirebbe il percorso del Regno Unito. Si verrebbe così a creare un confine tra i due Paesi, lungo 400 km, con danno immediato per i cittadini dell’una e dell’altra parte che oggi lo attraversano liberamente. Oltre a pesanti ripercussioni di gestione politico – doganale.

 
 

La storia dei tempi passati e recenti narra i passaggi che hanno portato alla odierna conformazione del Regno Unito e le ragioni del “primariato” assunto dall’Inghilterra. Parlano della Corona inglese e del trono sul quale siede, dal 1952, Elisabetta II, regina di una monarchia parlamentare. Con il Canale della Manica ad accentuare la separazione socio – culturale tra la grande isola e il continente. Narra anche la storia il ruolo, per alcuni versi eroico, del Governo e del popolo inglese durante la guerra contro il mostro nazista. Quando sul trono c’era Giorgio VI ed a guidare il Governo, Winston Churchill. Poi l’ingresso nell’ONU (1945) e successivamente nell’Unione Europea (1973), rimanendo però fuori dall’euro.

Gli inglesi – con il referendum del 23 giugno 2016 – hanno espresso la volontà di uscire dall’Unione, seppure con un risultato di stretta misura: 51,9 favorevoli, 48,1 contrari. Essendo un referendum consultivo, si è resa necessaria la ratifica parlamentare per avviare la procedura d’uscita in base all’art.50 del Trattato di modifica sottoscritto a Lisbona ed entrato in vigore a dicembre del 2009. Dispone che “ogni Stato membro può decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall’Unione.” Quindi, visto il voto referendario e l’assenso del Parlamento, il Governo inglese ha dato inizio alle trattative con le Istituzioni europee, per definire una intesa sulle norme di svincolo. Nel novembre scorso è stato raggiunto faticosamente l’accordo. Theresa May si è spesa con tenacia al fine di ottenere il via libera, prospettando i rischi conseguenti alla bocciatura da lei definita “una catastrofe per la democrazia”.

Ora, la questione pregiudiziale potrebbe concretizzarsi nel cosiddetto “no deal”, cioè senza accordo. Una uscita priva di intesa normativa può diventare una iattura, sia per il Regno Unito, sia per i 27 Paesi della U.E. Si tratta di riprendere le trattative in tempi celeri in quanto il termine ultimo per concludere rimane il 29 marzo 2019 e la consultazione elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo potrebbe complicare maledettamente la situazione, già abbastanza intricata. Anche per l’entità della sconfitta della May a Westminster: 432 No e soltanto 202 SI.

Sconfitta che lascia spazio obbligato a tre soluzioni: ridare la parola agli elettori inglesi per un secondo referendum (comunque a dire l’ultima parola sarà di nuovo il Parlamento), allungare i tempi del negoziato e infine, la via d’uscita, molto ripida e pericolosa, del Brexit no deal. La mancata soluzione cercata in Parlamento amplierebbe l’eco della parole pronunciate (quasi una invettiva) dal Procuratore generale londinese verso i Deputati: “A cosa state giocando? Non siete bambini ai giardinetti, siete legislatori”. C’è confusione a Londra, ma anche a Bruxelles dove le posizioni sono un po’ ballerine. Ci soni quelli che tifano per l’uscita “pesante” del Regno Unito, quelli ai quali la ragione suggerisce prudenza e gli altri antieuropei, come taluni nostri “pagliaccisti” che si sentono in prigione e vorrebbero loro evadere, però poi non sanno dove andare. La tesi (sostenuta da Angela Merkel) di un allungamento del termine di scadenza alla tarda estate, pone un interrogativo: restando comunque in piedi la Brexit – “dura” o concordata – che senso avrebbe il voto degli inglesi alle elezioni europee del 23 – 26 maggio? Il Regno Unito ha 73 seggi nell’Europarlamento che dovranno essere ridistribuiti (l’Italia potrebbe avere tre rappresentanti in più). L’ipotesi agita i sonni della nomenclatura a Bruxelles.

Per il momento, una scialuppa di salvataggio è stata gettata, in questo mare alquanto agitato, dalla Camera dei Comuni con la fiducia rinnovata al Governo May (325 Si e 306 No). Un voto – in palese contraddizione politica con la disfatta del giorno prima – che potrebbe rappresentare il lasciapassare per il ritorno al tavolo delle trattative, onde evitare quello che il Presidente Juncker ha definito “il rischio di un ritiro disordinato del Regno Unito dalla U,E..” Il rischio – per esempio – di un periodo non breve di trambusto sui mercati, anche per la mancanza di un protocollo codificato, che regoli i rapporti commerciali (libero scambio ?) tra le due parti. L’auspicio è quindi la ripresa del dialogo finalizzato all’utile e rapida conclusione della vicenda. A meno che, sul cielo del Regno Unito non sia tornato ad aleggiare lo “spirito separatista” che sembrava uscito per sempre dal modo di pensare dei politici inglesi. Un altro “sovranismo” mascherato da orgoglio nazionale. Un regresso secolare.

Brexit Parlamento Europeo Unione Europea
Share. Facebook Twitter Email WhatsApp
Redazione

Articoli correlati

10.0

Politiche di coesione dell’Ue: Tucep ha presentato il progetto True

3 Mins Read

La spoletina Camilla Laureti entra al Parlamento Europeo in sostituzione di David Sassoli

1 Min Read

L’Unione Europea, una storia di pace, solidarietà e sviluppo

5 Mins Read

Leave A Reply Cancel Reply

  • Articoli recenti
  • I più letti
10.0
Marzo 27, 2023

Percorre di notte la E45 in bicicletta: multato 25enne straniero

10.0
Marzo 27, 2023

Export, in Umbria il 2022 chiude con un aumento del 23,7%

10.0
Marzo 27, 2023

Rave party abusivo ad Assisi, giovani denunciati dai Carabinieri

Ottobre 21, 2016

Perugia, International Welcome Day nell’Aula Magna di Palazzo Murena

Ottobre 21, 2016

Spoleto, donna 52enne muore investita da automobile

Ottobre 21, 2016

Da compagno ad aguzzino: uomo allontanato dalla ex convivente

Galleria immagini
10.0
10.0
10.0
10.0
  • Opinioni
10.0
Marzo 22, 2023

Vanno estirpati con ogni mezzo l’antisemitismo e l’odio razziale

10.0
Marzo 20, 2023

La Corte dell’Aia ha emesso il mandato di cattura per Putin

10.0
Marzo 16, 2023

Chi pagherà le case “green”? Non certo le banche

10.0
Marzo 13, 2023

E’ necessario un calmiere ai prezzi dei beni primari

In primo piano
10.0
Opinioni
Marzo 1, 20230

L’aggressione assassina in Ucraina ha compiuto un anno

10.0
Opinioni
Febbraio 27, 20230

Rendere l’Ucraina tabula rasa: è questo l’obiettivo di Putin

10.0
Perugia
Febbraio 24, 20230

Marcia Perugia-Assisi per dire “fermiamo le guerre”

Archivio mensile
Meteo Umbria

RSS Film e serie TV
  • Torna la Guerra dei Mondi: ecco il trailer di War of the Worlds: The Attack
    Tornano i tripodi alieni che vogliono annientare la razza umana, quelli che vengono dal romanzo di fantascienza di H.G. Wells reso immortale dallo show radiofonico di Orson Wells e a film entrati nella storia del cinema.
  • Indiana Jones e il Quadrante del Destino atteso al Festival di Cannes
    Secondo quanto anticipa Variety il quinto capitolo della saga immortale di Indiana Jones Il quadrante del destino verrà presentato in prima mondiale al prossimo Festival di Cannes.
Croce rossa
About
About

SMARTMAG

Facebook Twitter Instagram YouTube
Articoli recenti
10.0
Marzo 27, 2023

Percorre di notte la E45 in bicicletta: multato 25enne straniero

10.0
Marzo 27, 2023

Export, in Umbria il 2022 chiude con un aumento del 23,7%

10.0
Marzo 27, 2023

Rave party abusivo ad Assisi, giovani denunciati dai Carabinieri

Galleria immagini
Privacy Policy
Privacy Policy
Cookie Policy
Cookie Policy
  • Home
  • Contatti
Copyright © 2023 Clever Digital Agency & Global Communication.

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

Sign In or Register

Welcome Back!

Login to your account below.

Lost password?