E’ ancora aperta la discussione sul lascito Mariani.
Il 25 febbraio scorso si è tenuto un incontro a cui ha partecipato la delegazione del Comune tifernate, composta dal sindaco Bacchetta, dal consigliere delegato Zucchini, dagli assessori Tofanelli e Bassini e da una delegazione dell’Usl Umbria 1, guidata dal direttore Gentili. L’accordo, stabilito alla fine dell’incontro, prevede che parte dei fondi del lascito delle sorelle Mariani, che conta un valore di 3 milioni e 700mila euro, sia impiegato in parte per realizzare il centro Alzheimer a Città di Castello e per finanziare alcuni interventi per la Rsa tifernate Muzi-Betti.
L’associazione culturale “Il Mosaico” ha avanzato alcune proposte, suggerendo di destinare una parte della restante quota del lascito Mariani per il finanziamento dei progetti presentati dalle associazioni cittadine che si occupano dei malati che soffrono di qualsiasi patologia: dai malati di tumore, come ha spiegato il presidente dell’associazione Carlo Reali, ai cardiopatici, ai diabetici, dai disabili ai pazienti psichiatrici, senza lasciare nessuno indietro.
L’associazione ha ribadito l’importanza di spendere la quota del lascito Mariani in maniera immediata e concreta, per aiutare i cittadini a superare lunghi tempi amministrativi.
Come riportato da Il Messaggero di oggi, mercoledì 3 marzo, Reali ha affermato che “è giunto il momento di aiutare queste associazioni a potenziare la loro attività, utilizzando denaro che, ricordiamolo una volta ancora, non è della Asl in quanto tale, ma che la stessa ha ricevuto in dono o, meglio, secondo noi, in custodia temporanea”. Bisogna quindi decidere “le quote da destinare alla Muzi-Betti, alle associazioni ed al contributo per il giusto progetto della Casa della Salute con un discorso ampio che coinvolga il vecchio ospedale per il quale non vanno dimenticati percorsi progettuali ed economici istituzionali in linea con quanto fatto in altre città umbre”.