Parte dei fondi del lascito delle sorelle Mariani, che conta un valore di 3 milioni e 700mila euro, verrà impiegato in parte per realizzare il centro Alzheimer a Città di Castello e per finanziare alcuni interventi per la Rsa tifernate Muzi-Betti.
Per il momento, i fondi non verranno utilizzati per la Casa salute dell’ex ospedale, la cui realizzazione è stata ritenuta troppo costosa e impegnativa.
L’accordo è stato raggiunto durante un incontro tenutosi ieri giovedì 25 febbraio, a cui ha partecipato la delegazione del Comune tifernate, composta dal sindaco Bacchetta, dal consigliere delegato Zucchini, dagli assessori Tofanelli e Bassini e da una delegazione dell’Usl Umbria 1, guidata dal direttore Gentili. E’ stato fissato un secondo incontro operativo per organizzare le tempistiche degli interventi.
“VALORIZZARE LA ‘MUZI BETTI’ SENZA PERÒ DIMENTICARE IL VECCHIO OSPEDALE TIFERNATE” – NOTA DI MANCINI (LEGA)
“Apprendo con soddisfazione l’esito positivo del primo incontro tra la delegazione del Comune di Città di Castello e il direttore della USL Umbria 1, Gilberto Gentili, nel corso del quale si è parlato delle possibili destinazioni delle risorse costituite dal ‘Lascito Mariani’. Giusto valorizzare la Asp ‘Muzi Betti’, ma bisogna programmare interventi anche sul vecchio ospedale tifernate”. Lo ha affermato il consigliere regionale della Lega, Valerio Mancini.
“Destinare parte dei fondi alla A.S.P. Muzi Betti – ha evidenziato Mancini – è una decisione di buon senso e in linea con la volontà delle sorelle Mariani. La ‘Muzi Betti’ rappresenta un punto di riferimento irrinunciabile per il territorio tifernate e per tutta l’Alta Valle del Tevere, un’eccellenza umbra sia per la qualità dei servizi offerti che per le competenze del personale. In questo momento delicato a causa della pandemia, gli operatori hanno dato prova di grande professionalità e umanità, garantendo un costante contatto tra gli ospiti e le loro famiglie. L’impegno profuso nella gestione del Covid è encomiabile e rende la ‘Muzi Betti’ ancor più meritevole di essere sostenuta e valorizzata concretamente”.
“Ritengo però – ha aggiunto il consigliere – che a fronte di questo investimento, che saprà dare con immediatezza risultati, sia necessario anche programmare i lavori da realizzare nel vecchio nosocomio di Città di Castello, struttura che dovrà diventare un luogo centrale per la sanità territoriale, a vantaggio di tutti i tifernati. Sono stato primo firmatario di un emendamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) che impegna la Giunta a riqualificare e valorizzare gli ex ospedali appartenenti al patrimonio della Regione, al fine di potenziare e migliorare l’assistenza sanitaria e socio-sanitaria territoriale, pertanto la realizzazione della Casa della Salute nell’ex ospedale tifernate, di proprietà della Regione e non della USL, deve essere prioritaria. L’utilizzo del ‘Lascito Mariani’ è vincolato al territorio di Città di Castello, ogni euro che sarà investito per una finalità diversa, troverà la mia più ferma opposizione”.