«Nessun taglio ai treni da e verso Firenze e Roma, no ai treni diretti alla capitale, “spezzati” a Orte ma, incrementare le possibilità per raggiungere rapidamente l’alta velocità. Manifestiamo la contrarietà ad ogni ulteriore tentativo di rivedere al ribasso l’attuale contratto di servizio con Trenitalia a tutela della mobilità dei cittadini umbri, augurandoci che la stessa Trenitalia sappia tutelare i suoi interesse e i suoi lavoratori».
Lo riporta oggi La Nazione Umbria, riferendo che questo è il messaggio che le segreterie regionali Fit-Cisl, Uilt-Uil, Filt-Cgil, Orsa Ferrovie e Fast-Slm, hanno inoltrato alla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, alla direttrice Umbria Trenitalia, Amelia Italiano, e all’assessore regionale ai trasporti, Enrico Melasecche, «colui – è scritto nella nota a firma delle sigle sindacali – spesso ci biasima perché non facciamo proposte chiare. Visto che mai come ora abbiamo la necessità di ripartire in forte connessione con le regioni limitrofe, proponiamo nessun taglio ai treni nel momento in cui stiamo entrando nella cosiddetta Fase 3 che dovrebbe garantire il godimento pieno del diritto costituzionale alla mobilità. Eppure se le novità introdotte dagli accordi tra Regione e Trenitalia, per i cittadini umbri questa fase rischia di farci tornare al punto zero. Ci riferiamo non a semplici intenzioni ma, ad un vero stato di fatto determinato in via unilaterale senza nessun coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori e dei pendolari».
«La sofferenza era nota ma i fondi per garantire la piena operatività del Trasporto pubblico olocale e dei contratti di servizio regionali esistono e sono utilizzabili. Motivo per cui – concludono i sindacati – non è necessario tagliare i treni come deciso dall’assessore Melasecche e della direttrice del Dpr Trenitalia».