L’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” traccia le linee della sua azione nella cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2018-2019, in una Sala dei Notari gremita di ragazzi e autorità. Tanti e prestigiosi i traguardi raggiunti e i progetti in arrivo. Una realtà che funziona e che guarda al futuro con grande positività. L’agognata statizzazione è in dirittura d’arrivo. E poi c’è la conferma del trend positivo degli iscritti (ormai ben oltre i 500) con un’offerta formativa e didattica sempre più forte e competitiva, con nuovi corsi, spazi e opportunità occupazionali.
A salutare il direttore Paolo Belardi, in scadenza di mandato dopo sei anni. Ad aprire la cerimonia è il presidente Mario Rampini che annuncia: «A livello legislativo la statizzazione è fatta. Ci sono le leggi e lo stanziamento, resta il problema della procedura». Dopo una pausa per il cambio di Governo, l’iter sta andando avanti, racconta. «Stiamo definendo i decreti che il Ministero dovrà firmare, due ci sono, servirà un terzo per le piante organiche».
Quanto ai tempi, «ufficialmente l’Accademia di Perugia, con quelle di Genova e Verona, verrà statizzata per prima con un anno in anticipo sulle altre». Quindi entro il 2020, magari anche prima. Ma Rampini affronta pure le sorti del patrimonio storico-artistico dell’Accademia: «So che c’è preoccupazione e chiarisco definitivamente un non problema: dopo la statizzazione l’Accademia sarà istituzione di alta cultura con tutte le garanzie di autonomia e conserverà intatto il suo patrimonio. Non cambierà nulla». Il presidente passa ai risultati: i nuovi locali di via Tornetta concessi dalla Provincia, i corsi di design e scenografia («ora abbiamo davvero le potenzialità per raddoppiare gli studenti»), i lavori in corso a San Francesco al Prato: «manca solo la ristrutturazione dell’ex deposito del convento, diventerà un’aula polivalente. La gara è fatta, i lavori partiranno a dicembre, sarà pronta tra maggio e giugno, grazie alla Fondazione CariPg».
Paolo Belardi ha manifestato la sua soddisfazione. «In sei anni – ha detto il direttore uscente — ho vinto la mia scommessa: l’Accademia è cresciuta, si è rafforzato il legame e il senso di appartenenza con la città».
«Gli studenti sono passati da 220 a oltre 510 con un incremento del 130%, le matricole sono 150 da 94, più 60%». Ma per Belardi contano anche cuore e passione ed eccolo elencare un’attività vorticosa con 150 eventi l’anno, da Universo Assisi agli interventi per Norcia terremotata, da Sistina Experience alla Biennale di Venezia con il workshop su Fontivegge. Si passa così alla lectio magistralis del rettore della Iuav di Venezia, Alberto Ferlenga su “Aldo Rossi, nostalgia della città”. Sullo sfondo c’è la soddisfazione per i risultati e le collaborazioni sempre più strette, espressi dai rettori Moriconi (Università) e Grego Bolli (Ateneo per Stranieri, alla prima uscita pubblica), dalle istituzioni con Bartolini, Severini e Borghesi, dagli stessi studenti rappresentati da Sebastiano Vagnetti.