Impressione e sdegno in Umbria per i vigliacchi attentati di Bruxelles che hanno provocato innocenti vittime con le esplosioni provocate all’aeroporto ed alla metropolitana. Decine sono i morti, oltre 230 (ci sarebbero tre italiani) i feriti all’aeroporto di Zaventem sono rimaste uccise almeno 14 persone.
Gli attentati sono stati giustificato dall’Iss cone una risposta all’arresto di Salah Abdeslam, il principale ricercato per gli attentati di Parigi del 13 novembre.
La polizia sta ricercando cinque sospettati; due sospetti sono stati arrestati a un paio di chilometri della stazione di metro di Maelbeek, alla Gare du Nord, ma la caccia all'uomo riguarda 5 persone individuate dalle immagini della videosorveglianza. La polizia ha diffuso una foto dei tre presunti attentatori all'aeroporto di Zaventem: due sono vestiti in abiti scuri e secondo gli inquirenti potrebbero essere morti nell'attentato, mentre il terzo con una giacca chiara e un cappello è tuttora ricercato. Come è accaduto nei giorni successivi alle strage di Parigi, la Procura ha chiesto ai media di non pubblicare alcuna informazione sulle operazioni in corso.
Secondo l’Ansa nessun umbro risulta ferito per gli attentati; l’agenzia si è messa in contatto con la dottoressa Maria Paola De Simone responsabile della sede della Regione Umbria nella capitale belga. “Non abbiamo avuto segnalazioni – ha spiegato -, nemmeno attraverso il passa parola. Tutte le persone che conosciamo, umbri e non, stanno bene”.
A Perugia il Consiglio regionale ha osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime degli attentati. In apertura di seduta, la presidente dell'Assemblea, Donatella Porzi, ha espresso “cordoglio al popolo belga” e “vicinanza alle famiglie delle vittime”. La presidente Catiuscia Marini, si è subito messa in contatto con la sede della Regione nella capitale belga e – su Facebook – ha scritto che le tre dipendenti in servizio lì stanno tutte bene. Parla comunque di “notizie sconvolgenti” che arrivano da loro. La sede della Regione a Bruxelles si trova nella zona degli attentati alle due stazioni della metropolitana. Marini si è detta “angosciata e rattristata, siamo nel terrore: siamo colpiti – ha sottolineato – nel cuore della nostra Europa che pur nelle sue fragilità rappresenta il simbolo della democrazia nel mondo. La mia mente va alle persone in aeroporto e mi vedo nelle loro vite. Può accadere a ciascuno di noi”.
Nella sede della Regione a Bruxelles operano oltre alla dottoressa Simone , anche Livia Menichetti e Valeria Todisco che – è stato annunciato – si trovano ancora bloccate nella sede.
La dottoressa Simone e le altre dipendenti della Regione Umbria, Livia Menichetti e Valeria Todisco sono ancora chiuse nella sede, vicina alle istituzioni europee. “Siamo bloccate – ha raccontate – e non possiamo uscire. Auto, bus, treni, metropolitana e ogni altro mezzo è fermo. In strada ci sono solo le camionette delle forze di polizia, si sentono sirene in continuazione e gli elicotteri volare. E' come se si attendessero altre azioni…”.
La dottoressa Simone ha detto che era nell’aria la paura che qualcosa dovesse succedere “Per questo – ha aggiunto – si evitavano cinema e teatri. Si faceva molta prudenza in tutto”. “La bomba alla metropolitana era proprio sulla nostra linea ed è esplosa nell'orario in cui di solito veniamo al lavoro ma la prudenza ci ha consigliato di usare i bus o spostarci a piedi”.