(A.L) La fermata alla stazione di Chiusi del Freccia Rossa, a parte l’ora improponibile, non serve certo all’Umbria perchè per arrivarci dal capoluogo ci vuole più di un’ora, tramite una strada spesso intasata da mezzi pesanti,per cui sarà utlizzata da qualche utente del lago Trasimeno o da chi frequenta le terme ma non risolve i problemidelle infrastrutture regionali carenti sotto tutti i punti di vista: aeroportuali, ferroviari e stradali.
Messo nel dimenticatoio il raddoppio Orte Ancona, in naftalina la Centrale Umbra, il trasporto su ferro, che potrebbe anche risolvere i gravi problemi della viabilità regionale, dovrebbe tutto puntare sulla velocizzazione dei treni interregionali che hanno delle medie molto più basse di quando si utilizzavano le famose Littorine o
il mitico Pendolino, cioè oltre mezzo secolo fa.
Solo pressando le ferrovie dello stato ad investire su treni interregionali più veloci, lasciando stare le Frecce a Guglielmo Tell si potrà togliere dall’isolamento l’Umbria.
Se si arrivasse in un’ora e mezzo, e con corse frequenti, Firenze e Roma sarebbe preferibile ad ogni altra soluzione strampalata come la fantasiosa stazione da costruire ex novo in Toscana.
Tale progetto non richiederebbe tempi biblici e permetterebbe agli umbri di inserirsi nelle direttrici nord-sud capaci di collegarci con il resto d’Italia e del mondo.