La Prima commissione del Consiglio regionale dell’Umbria,presieduta da Andrea Smacchi, si è riunita a Palazzo Cesaroni per la presentazione del Bilancio di previsione d2017-2019 della Regione.
Ad illustrarlo l’assessore Antonio Bartolinie i dirigenti della Giunta regionale. L’assessore Bartolini ha ricordatocher la prima volta presentiamo un bilancio prima dell’avvio dell’esercizio finanziario. Un bilancio in equilibrio, a invarianza della pressione fiscale, che riconferma agevolazioni ed esenzioni degli anni passati (soppressione imposta regionale sulla benzina, riduzione del 50 per cento dell’Irap per le coop sociali tipo A e esenzione totale per quelle di tipo B; riduzione del 10 per cento della tassa automobilistica per i veicoli storici); che prevede una ulteriore razionalizzazione della spesa di funzionamento e una riduzione delle risorse per enti e società; una manovra che finanzia gli accantonamenti obbligatori per legge; prevede un pienoutilizzo delle risorse comunitarie, elemento che rimane la maggiore levaper lo sviluppo; rivisitazione delle politiche regionali di settore; la spesa sanitaria che rimane a livello del 2016. Il decreto per il terremoto prevede di on cofinanziare il Psr per 5 anni e questo ci consente un po’ di respiro. Questo è un bilancio di prospettiva,
costruito in maniera prudenziale a prescindere dalla legge di stabilità.”
Sarà comunque un bagno di sangue, con tagli notevoli soprattutto peril sociale. Non dobbiamo nasconderci, infatti, le difficoltà che comporta l’attuale fase di instabilità del Governo. Erano in corso intese per attenuare il pesante contributo che il sistema delle Regioni devedare per il concorso al saldo dello Stato. E che per l’Umbria è di circa 52milioni di euro per il 2017. Era iniziato un confronto con il Governo per arrivare a intese per attutire questi tagli. Intese che prevedevano emendamenti del Governo alla legge di stabilità, che ora non verranno più presentati. Speriamo che le intese possano essere portate avanti in futuro, visto che sono state raggiunte dal punto di vista tecnico. Ma oggi a Roma non abbiamo un interlocutore. Non è previsto l’utilizzo dell’avanzo vincolato, che per l’Umbria è di 279milioni di euro, perché andrebbe a incidere sull’indebitamento. Ormai il nostro è un bilancio flessibile e a geometria variabile: la nostra capacitàdi spesa e gli stanziamenti non si trovano solo nel bilancio, ma nei Fondi europei, nell’Fsc, nella contabilità separata del terremoto. Per questo abbiamo preventivamente approvato il Defr che ci dà la strategia complessiva”.
I NUMERI
La manovra 2017 ammonta a 2miliardi 608milioni di euro, di cui un miliardo 651milioni per la tutela della salute; oltre 430milioni per serviziistituzionali, generali e di gestione; per trasporti e mobilità 119milioni; per agricoltura e politiche agroalimentari circa 68milioni; 67 milioni di euro per il debito pubblico; per territorio e ambiente 46 milioni; oltre 39milioni per lo sviluppo economico; 32milioni per lavoro e formazione; oltre 30milioni per il soccorso civile; 28milioni per fondi e accantonamenti; istruzione e diritto alla studio oltre 19milioni; assetto del territorio e edilizia abitativa oltre 16milioni; oltre 15milioni per le politiche sociale e famiglia; beni e attività culturali oltre 12milioni; 10milioni relazioni con altre autorità territoriali e locali; per il turismo oltre 5milioni; oltre 4milioni per l’energia; per le relazioniinternazionali 990mila euro; politiche giovanili quasi 320mila euro; ordine pubblico e sicurezza 263mila
euro; oltre 10milioni per le anticipazioni finanziarie.