“Il coprifuoco deve essere almeno portato alle 23. Altrimenti è come dire potresti andare a cena in un ristorante all’aperto ma in realtà, di fatto, non puoi”.
Sono le parole della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei rispondendo a una domanda dell’Ansa nella conferenza stampa dedicata al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“A meno che non si vada nel locale sotto casa” – ha aggiunto.
“Se uno deve prendere l’auto per andare al ristorante – ha detto Tesei – evidentemente significa mangiare una cosa velocemente e ripartire di corsa per essere a casa alle 22. Noi riteniamo ragionevole che il coprifuoco possa essere spostato alle 23”.
“Chiederemo di spostare il coprifuoco almeno alle 23 e di ampliare le misure di apertura non solo agli spazi aperti, per le regioni che hanno basso contagio” – ha dichiarato, in vista del consiglio dei ministri.
“Il termine delle ore 22 è incomprensibile, come non si capisce perché venga impedito di lavorare ai ristoratori nel rispetto dei protocolli di sicurezza elaborati lo scorso anno dalle Regioni”.
A farle eco il presidente del Consiglio regionale Marco Squarta che in queste ore ha dichiarato di voler scrivere al premier Draghi per chiedergli di togliere il coprifuoco. Per Squarta, “parlare ancora di coprifuoco dopo più di un anno dall’ inizio dell’ emergenza non è tollerabile”. “E’ una misura del tutto inutile che compromette le riaperture costringendo operatori economici, esercenti di bar e ristoranti, luoghi di svago come cinema e teatri a concentrare ogni attività in un arco di tempo limitato che, anziché contenere gli assembramenti, non farebbe che aumentarli”.