Ingiustificato battage pubblicitario e dura condanna per Luigi Repace che si era già dimesso dal suo incarico di Presidente del Comitato regionale umbro della FGC ( il 28 Aprile), ancora prima che la Sezione della Federcalcio si pronunciasse nei suoi confronti.
La Procura federale aveva chiesto per Lui due anni, mentre sei mesi erano stati chiesti per il segretario Valerio Branda .
La condanna è stata ridotta per entrambi a 18 mesi per Repace, oltre ad una ammenda di tre mila euro, ed a trecento euro di ammenda e tre mesi di squalifica per il segretario.
La motivazione è scritta dalla sezione disciplinare della Federcalcio giustificata come
“quotidiano maneggio di danaro senza formale legittimazione”, in violazione dell’articolo 54 del regolamento contabile e amministrativo della Lega Nazionale dilettanti che prevede la formalità degli atti amministrativi in merito ai servizi d cassa.
Gli avvocati difensori considerano sfavorevole la sentenza; in particolare l’avvocato di Luigi Repace, Francesco Falcinelli, ha spiegato ” la gestione della cassa è stata sempre corretta e non si è registrato mai alcun ammanco” sempre secondo il parere di Falcinelli l’articolo 54 è discutibile perché si basa sul principio di “facoltatività della cassa e non di obbligatorietà ” . I difensori stanno già lavorando al ricorso alla Corte federale di appello della Federazione Gioco Calcio, con la strategia di dimostrare la correttezza dell’operato dei due dirigenti e .forti del dato che nella cassa non si sono mai registrati ammanchi.