Dall’inizio della pandemia in Italia – alla fine di febbraio – il numero degli occupati in Italia è calato di circa 600mila unità e le persone in cerca di lavoro sono diminuite di 160 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di oltre 700 mila unità”, rileva l’Istat nel commento alle stime che aggiornano i dati di giugno.
Si salvano solo gli over 50, nel computo annuale. “Le ripetute flessioni congiunturali dell`occupazione hanno determinato un calo rilevante rispetto al mese di giugno 2019 (-3,2% pari a -752mila unità), che coinvolge entrambe le componenti di genere, i dipendenti (-613mila), gli autonomi (-140mila) e tutte le classi d`età; l`unica eccezione risultano essere gli over50 ( 102mila)”.
A giugno il tasso di disoccupazione ha registrato un’impennata in particolare tra i giovani. Per chi ha tra i 15 e i 24 anni è aumentato al 27,6%: 1,9 punti rispetto al mese precedente. Prosegue, anche se “a ritmo meno sostenuto”, il calo degli occupati su base mensile: 46mila in meno rispetto a maggio (-0,2%). La diminuzione, riguarda soprattutto le donne, con una perdita di 86mila unità, e i dipendenti permanenti (quelli cioè con un ‘posto fisso’) che si riducono di 60mila. Gli occupati aumentano invece tra gli uomini (+39mila), i dipendenti a termine, gli autonomi e gli ultracinquantenni, in controtendenza: +102mila.