Gli animali da affezione sono ormai da anni utilizzati come supporto ai classici trattamenti e interventi socio-sanitari. È questo però anche il caso dei cavalli, sempre più spesso impiegati in terapie volte a migliorare lo stato di salute dei pazienti. Una bella dimostrazione di ciò arriva dal progetto ‘Horses and Butterflies’, voluto dalla Federazione italiana sport equestri (Fise) Umbria per promuovere l’impiego del volteggio equestre come risorsa nel coadiuvare i percorsi teraeputico-riabilitativi relativi ai disturbi di comportamento alimentare.
Svoltosi tra dicembre e febbraio al Centro ippico San Biagio di San Biagio della Valle, a Marsciano, questo percorso sperimentale, coordinato dalle specialiste Antonella Piccotti e Stefania Cerino, ha coinvolto dieci adolescenti che hanno imparato ad accudire il cavallo, entrare in relazione con lui, eseguire esercizi ginnici sul cavallo da fermo e in movimento, singolarmente e in coppia, e a suon di musica. L’iniziativa ha avuto anche il supporto del Centro per i disturbi alimentari di Umbertide e del Centro per le scienze comportamentali e la salute mentale dell’Istituto superiore di sanità.
Sabato 27 giugno, a conclusione del progetto, alcune delle ragazze coinvolte si sono esibite davanti a familiari, addetti ai lavori e istituzioni del settore mostrando loro i risultati ottenuti. Erano presenti all’evento Mirella Bianconi, presidente della Fise Umbria, Gabriella Moroni, presidente della Fise Marche, e Grazia Rebagliati Basano, vicepresidente della Fise, le quali hanno premiato le ragazze del progetto ‘Horses and Butterflies’, letteralmente ‘Cavalli e Farfalle’.
“Abbiamo spinto molto questo progetto – ha commentato la presidente Bianconi –. Volevamo dare inizio a un percorso in cui sport e salute si potessero amalgamare. Il cavallo è un grande amico dell’uomo e un tramite di profonde emozioni: le ragazze si sono avvicinate titubanti e non sapevano neanche salire a cavallo, ma come abbiamo visto si sono esibite con una naturalezza e una tranquillità che dimostrano quanto il cavallo contribuisca al recupero psico fisico. È, senza dubbio, uno degli animali più idonei per queste attività”. “L’idea – ha dichiarato Piccotti – è stata quella di mettere in atto una bellissima attività corporea come il volteggio equestre in un nuovo ambito di applicazione che finora non era mai stato sperimentato. È stata un’esperienza straordinaria e le ragazze hanno risposto entusiaste. Ancora una volta confermiamo il potenziale elevatissimo del cavallo in tantissimi ambiti”.
‘Horses and Butterflies’ è una delle azioni pilota del progetto internazionale Sphere (Sport Healing Rehabilitation), cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione europea e coordinato dall’European Culture and Sport Organization, che ha l’obiettivo di promuovere lo sport come terapia di riabilitazione psichiatrica. “Questa iniziativa – ha concluso la psichiatra Cerino – ci ha dato la possibilità di impostare una metodologia di lavoro corretto che potrà poi essere ripetuta da tutti coloro che vorranno affrontare i problemi psichiatrici in una prospettiva di attività fisica strutturata”.