Una mostra fotografica ricca di emozioni, sensazioni, ricordi e testimonianze, che racconta un pezzo di storia di Perugia, dell’Umbria e del mondo: “Il bambino costruttore dell’umanità. Santa Croce dal 1861 tra Educazione, Arte e Cultura” è stata inaugurata presso la scuola Santa Croce, di Perugia. Era presente, fra gli altri, il Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali, Ilaria Borletti Buitoni.
L’evento, promosso dall’Associazione “Il Filo Rosso di Maria Montessori”, è stato realizzato in occasione dei 155 anni dalla fondazione della scuola materna “Santa Croce”. Un progetto ideato più di un anno fa e che, grazie al cofinanziamento e al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, oggi viene presentato alla città.. Ad accogliere gli ospiti, una ventata di profumi e colori delle tante piantine che i bambini hanno portato e con cui hanno adornato i corridoi della scuola, ad accompagnare il passaggio dei presenti. I bambini sono stati presentati dalla maestra Flavia Morelli che ha voluto fortemente la mostra: “è un sogno che si realizza”. E proprio loro, i bambini, hanno dato il benvenuto ai presenti, intonando, con il mezzo soprano Rachele Raggiotti, “Il Gondoliero “, di G. Cicognani, testo inedito rinvenuto nell’archivio storico della scuola, riarrangiato dal maestro Enrico Bindocci. A moderare l’incontro e gli interventi delle autorità, lo storico dell’arte e scrittore Mimmo Coletti. “La mostra – ha commentato il sottosegretario Borletti Buitoni – è un omaggio a Maria Montessori, una straordinaria educatrice. Ma è anche recupero della memoria che rappresenta l’identità di una città. Le memorie dei luoghi devono restare vive”. Il Sottosegretario, facendo riferimento alle difficoltà economiche che incontra la scuola, ha detto che si farà “portavoce di questo disagio, perché una scuola pubblica di questo livello e con tali tradizioni non può chiudere”. Il sindaco Andrea Romizi, che fu allievo della Scuola, non ha celato la sua emozione: “mi sono visto tra i bambini del coro, con il mio grembiule rosso”.
Il sindaco ha aggiunto che “quando si ha questo bagaglio culturale, le difficoltà si superano”. Lo storico dell’arte, Mimmo Coletti ha sottolineato come il lavoro in questo secolo e mezzo sia proseguito con risultati eccezionali. Il Sovrintendente Archivistico Umbria e Marche, Mario Squadroni ha ricordato come principi e sovrani abbiano visitato la scuola e che l’archivio è memoria storica dell’ente. La maestra Luana ha letto il saluto del presidente dell’Opera Nazionale Montessori, Benedetto Scoppola: “il tema della mostra è bellissimo: in giorni in cui la sfiducia prevale, non mi stanco di ripetere che i bambini sono i costruttori del futuro dell’umanità”.
Il professor Raniero Regni ha detto che “i frutti della scuola Santa Croce sono potenti, perché in sé ospita un centro di ricerca. Qui sono stati organizzati 50 corsi internazionali e l’eco di questa sala è nel mondo. E’ così che passato e futuro si coniugano”. Il presidente del Filo Rosso, Alessandra Quartesan ha ringraziato le autorità presenti e ricordato che “Santa Croce” è una scuola pubblica: “oggi è un giorno di festa, un momento culturale per la città e per tutto il paese. Abbiamo il dovere di conservare per le generazioni future questo patrimonio”. La dirigente scolastica Simona Ferretti ha evidenziato il rapporto di grande collaborazione fra le scuole “Santa Croce” e “Ciabatti”, parlando di “rapporto di continuità nel metodo”. Per il vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della scuola, Ivana Mascelloni “in questa istituzione vola l’amore che tocca il cuore di ciascuno di noi. Il metodo Montessori è un insegnamento a vivere, qui si costruisce il futuro”. Il professor Luciano Tittarelli, dell’Accademia di Belle Arti, ha portato il saluto del direttore, mentre il professor Piero Caruba direttore del Conservatorio di Musica “Francesco Morlacchi” ha proposto una collaborazione fra le due istituzioni: “questa sala potrebbe diventare un decentramento dei concerti del Conservatorio”. Ma anche i Magnifici Rettori delle due Università perugine, Franco Moriconi e Giovanni Paciullo hanno parlato dei ricordi che li legano, in maniera differente, al pensiero di Maria Montessori e assicurato il proprio sostegno a questo “capitale da non disperdere”, sollecitando le istituzioni a intervenire. Messaggio raccolto dal presidente della Commissione Cultura della Regione Umbria, Attilio Solinas che non solo si è detto “disponibile a un confronto”, ma ha anche aggiunto che farà il possibile per garantire strutture e risorse. Al termine delle celebrazioni, il maestro Giuliano Giumann ha donato alla scuola una sua opera. E’ stato possibile anche realizzare l’annullo Filatelico grazie alla collaborazione con Poste Italiane: l’annullo proseguirà per i due mesi successivi alla inaugurazione, presso la sede di Perugia centro di Poste Italiane..
La mostra, che ha carattere internazionale, è un viaggio tra passato e presente, tra cultura e arte, ripercorso attraverso i numerosi scatti fotografici e i documenti pervenuti all’Associazione “Il Filo Rosso” (anche da fuori regione) o recuperati dall’archivio della scuola. Un patrimonio della città che viene reso fruibile a tutti, per toccare con mano un metodo, quello di Maria Montessori, che ha messo al centro dell’educazione e dell’istruzione il bambino, rendendolo protagonista attivo dell’attività. Un modo di formare i bambini che ha fatto scuola nel mondo, come testimonia la mostra, e che ha reso Perugia città pioniera del metodo. Una scuola che ha accolto più di 20 mila bambini. Ed è proprio qui che si formano i nuovi insegnanti montessoriani, tenendo aggiornato e vivo il metodo.
All’iniziativa ha risposto positivamente l’intera comunità perugina, andando a ricercare fotografie chiuse nei cassetti e mettendole a disposizione della scuola: la mostra è, infatti, frutto di una attenta selezione di fotografie e materiale cartaceo presente nella struttura o fornito da persone che hanno frequentato, in vari momenti storici, la scuola. Più di 5 mila foto raccolte che sono state, poi, selezionate e da queste ne sono state scelte circa 2 mila a rappresentanza di un secolo e mezzo di storia. Non solo. E’ una mostra diffusa che ha ulteriori sedi distaccate nei negozi del centro storico di Perugia, grazie alla collaborazione con l’associazione “Perugia in Centro”: alcune foto sono poste nelle vetrine dei negozi, segno tangibile del coinvolgimento e della partecipazione attiva al progetto di tutta la comunità.