Carlo Salvatori, titolare di una impresa agricola danneggiata dal terremoto tra le più importanti in Valnerina, ha comunicato attraverso le colonne dell’agenzia Ansa la rabbia ed il dissenso contro le istituzioni che con la loro burocrazia non permettono la ristrutturazione dell’azienda.
“Abbiamo un progetto da un milione di euro – ha dichiarato – per ampliare l’azienda, ma dopo due anni siamo ancora in attesa della concessione edilizia soprattutto per la mancanza di personale”. Una storia di lungaggini burocratiche, legata indirettamente al post sisma, quella che arriva da Norcia.
I fratelli di Carlo, soci dell’azienda agricola, aggiungono “questo progetto, per metà finanziato dal Piano di sviluppo rurale, non è legato a una ricostruzione per danno da terremoto, ma è vittima della lentezza degli uffici preposti alle concessioni edilizie perché ingolfati dalle pratiche del sisma”.
“Una concessione del genere si ottiene, in tempi normali, in 7-8 mesi, invece ne sono passati 24 da quando l’abbiamo chiesta”.