Questo 2017 potrebbe essere l’anno della svolta per i grandi vini bianchi di Orvieto, che negli ultimi dieci anni hanno sofferto di un preoccupante vuoto comunicativo nel panorama enologico regionale e italiano.
I grandi vini bianchi di Orvieto stanno recuperando fette di mercato importanti, mese dopo mese. Questo dicono i dati del Consorzio in base alle giacenze nel medio periodo. Il gap da colmare, rispetto ad altre significative produzioni regionali, non è di poco conto. Ruolo centrale spetta alla comunicazione, e il nuovo piano messo a punto dal Consorzio.
Non solo tradizione e alta qualità, ma anche capacità di innovarsi. La strada da percorrere è fatta di bollicine, un mercato che attrae molto i giovani consumatori, i cosiddetti Millennials.
«Oggi gli spumanti stanno trainando tutto il mondo del vino, fanno tendenza – afferma il presidente del Consorzio Tutela Vini di Orvieto, Vincenzo Cecci -. E non possiamo trascurare questo interesse. Già da qualche anno alcune cantine di Orvieto producono spumanti con ottimi risultati, pur non rientrando nella Doc. Ma già dalla prossima vendemmia modificheremo il disciplinare di produzione, in modo tale da far rientrare anche queste eccellenze nella denominazione Orvieto Classico, tutelando e rendendo riconoscibile ancora di più anche questo mercato in forte crescita».