Le liste d’attesa a Orvieto non finiscono mai. I problemi dell’ospedale “Santa Maria della Stella” sono quelli noti.
Circa 2 anni per un ecocardiogramma, 9 mesi per una visita senologica, 1 anno per una visita oculistica, 1 anno per un eco-doppler agli arti inferiori, 10 mesi per una mammografia, 1 anno per una colonscopia, 18 mesi per una visita odontoiatrica.
Ad oggi, inoltre, risultano chiuse le prenotazioni per le visite fisiatriche, pneumonologiche e per effettuare le prove allergiche.
Già a settembre fu il M5S a portare in discussione la questione in consiglio comunale.
Per prima fu la capogruppo pentastellata Lucia Vergaglia a sollevare la spinosa questione: «Spingiamo per la soluzione dei problemi da troppo tempo lasciati come polvere sotto il tappeto, ma non ci basta. Saremo al fianco dei cittadini che protestano e vogliamo vederci chiaro sulle responsabilità».
In Consiglio Comunale furono discussi due nodi cruciali delle questioni della sanità orvietana.
Da un lato il funzionamento degli automatismi del Cup, il centro unico di prenotazione, incapace a rilevare eventuali errori nelle attribuzioni delle fasce di esenzione ticket, costringendo i cittadini a ripetere le prenotazioni in caso di discrepanze, contribuendo così ad intasare le liste d’attesa; dall’altro la questione che riguarda i sistemi informatici messi a disposizione da Umbria Salute, inadatti a gestire i dati prelevati dall’anagrafe assistibili, anch’essa gestita dalla stessa società consortile partecipata “in house” delle Aziende Sanitarie della Regione.
Nell’occasione fu dunque chiesto l’inoltro all’assemblea legislativa della Regione (Alu) dei risultati della commissione “Liste d’attesa nella sanità”.
Una richiesta già auspicata in estate in occasione dell’incontro pubblico con i consiglieri regionali del M5S, Liberati e Carbonari.
Adesso sulla vicenda c’è da registrare l’interrogazione del capogruppo della Lega Umbria in consiglio regionale, Emanuele Fiorini, che punta dritto il dito contro le problematiche del sistema sanitario orvietano. L’esponente leghista annuncia di aver depositato un’interrogazione, che verrà discussa nella prossima seduta dell’Assemblea legislativa regionale il 28 novembre, attraverso la quale chiede all’assessore competente e alla Giunta quali azioni intenda adottare per eliminare le molteplici criticità presentate dall’ospedale “Santa Maria della Stella” di Orvieto.
«I cittadini orvietani si sentono abbandonati – spiega Fiorini – e i continui rinvii nel giungere ad una soluzione servono solo ad esasperare ancora di più una situazione critica. Quando si parla della salute delle persone non bastano le promesse, non bastano i palliativi, non bastano le parole se non sono accompagnate dai fatti».
Nel testo dell’interrogazione il capogruppo Lega Umbria sottolinea anche l’assenza “di una unità di terapia intensiva cardiologica e una Stroke unit”, oltre alle varie “carenze di personale sanitario” presso i reparti di cardiologia, chirurgia, urologia e pronto soccorso e l’assenza dei primari nei reparti di oculistica e di ginecologia.
«Un sistema sanitario degno di questo nome – conclude Fiorini – dovrebbe essere sempre efficiente e funzionale in quanto fornitore di un servizio essenziale. Tutte queste criticità e carenze, oltre a portare all’esasperazione i cittadini e creare disservizi, stanno causando una migrazione di massa degli utenti verso i nosocomi di Terni e Foligno, con evidenti disagi e problematiche a livello logistico-organizzativo di questi ultimi».