Le imprese devono cambiare pelle ed acquisire, con una adeguata maturazione culturale, piena consapevolezza del proprio ruolo, che non sia solo di carattere economico, ma anche di ordine sociale.
Su queste tematiche, che consistono nella “via da seguire per una crescita costante e sostenibile del Paese”, si è sviluppato il convegno “Cultura d'impresa e valori sociali per un più avanzato modello di sviluppo”, che l'Associazione nazionale per lo studio dei problemi del credito (Anspc) ha organizzato a Perugia, alla presenza anche del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Per tornare a crescere, ha detto aprendo i lavori della tavola rotonda il presidente dell' 'Anspc Ercole Pellicanò, “l'efficienza e l’intraprendenza delle imprese vanno coniugate con la solidarietà, con la coesione sociale e con la partecipazione civile”.
La relazione di base, seguita da numerosi interventi, è stata tenuta da Enzo Moavero Milanesi, docente al College of Europe di Bruges, il quale ha sottolineato che “non esiste una nozione univoca di cultura d'impresa ma questa dipende da elementi soggettivi come la visione dell'imprenditore anche dal punto di vista etico e la sua capacità di innovarsi e di guardare ad una prospettiva generazionale, oltre a tutta una serie di fattori di contesto che possono essere favorevoli ma anche avversi”. Per Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale, “lavera sfida oggi è che l'impresa deve saper cambiare pelle, deve trasformarsi e rimettersi in discussione”. “Fino ad ora – ha aggiunto – non abbiamo capito veramente come fare visto che ci siamo solo limitati ad abbracciare le nuove tecnologie senza andare a fondo delle trasformazioni, anche valoriali, perchè i valori e l'etica vanno alimentati giorno dopo giorno”. “Perseguire il profitto coniugandolo con la funzione sociale dell'impresa” è invece la chiave di lettura che ha dato Fausto Cardella, procuratore generale di Perugia. Cardella ha poi messo l'accento sul rispetto della legalità che a suo avviso è possibile ottenere in due modi, ovvero “o imponendola oppure, sarebbe meglio, rendendola economicamente conveniente”. Al termine del dibattito sono stati assegnati i premi 'Il Perugino: artista e imprenditore” a personalità che, richiamando il Perugino Pietro Vannucci, “hanno manifestato particolari doti di creatività e capacità realizzatrici, dando un contributo ai più nobili valori economici e sociali del sistema produttivo”.
Giovanni Paciullo, rettore dell'Università per Stranieri di Perugia, ha consegnato il riconoscimento a Valter Mainetti, amministratore delegato di Sorgente Group, mentre Nicoletta Spagnoli, a,d. di Luisa Spagnoli, lo ha ricevuto da Franco Moriconi, rettore dell'Università degli Studi. Un premio speciale, alla carriera, à infine andato a Carlo Colaiacovo, ad di Colacem, con la laudatio del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha chiuso i lavori con un saluto finale sottolineando che gli imprenditori premiati “raccontano una storia di successo ma che guarda al futuro”.