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Home » Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è dimesso
Cronaca

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è dimesso

adminUpdated:Settembre 9, 202406 Mins Read
Gennaro Sangiuliano il 24 luglio 2024 (Cecilia Fabiano/LaPresse)
 
 
 

È stato sostituito da Alessandro Giuli

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha rassegnato le dimissioni irrevocabili con una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha accettato le dimissioni: il nuovo ministro della Cultura sarà Alessandro Giuli, presidente del Maxxi di Roma, che giurerà nel tardo pomeriggio al Quirinale.

“Ringrazio sinceramente Gennaro Sangiuliano, una persona capace e un uomo onesto, per lo straordinario lavoro svolto finora, che ha permesso al Governo italiano di conseguire importanti risultati di rilancio e valorizzazione del grande patrimonio culturale italiano, anche fuori dai confini nazionali”. – così la premier Giorgia Meloni, dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura.
“Ho preso atto delle dimissioni irrevocabili di Sangiuliano e ho proposto al Presidente della Repubblica di nominare Alessandro Giuli, attualmente Presidente della Fondazione MAXXI, nuovo Ministro della Cultura. Proseguirà l’azione di rilancio della cultura nazionale, consolidando quella discontinuità rispetto al passato che gli italiani ci hanno chiesto e che abbiamo avviato dal nostro insediamento ad oggi”.

 
 

La lettera di dimissioni
“Caro Presidente, cara Giorgia, dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura. Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l’affetto che ancora una volta mi hai testimoniato. Ma ritengo necessario per le Istituzioni e per me stesso di rassegnare le dimissioni. Come hai ricordato di recente, stiamo facendo grandi cose, e lo dico come comunità politica e umana alla quale mi sento di appartenere. Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo. A partire dall’aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in appena un anno il numero dei visitatori dei musei (più 22 per cento) e gli incassi degli stessi (più 33 per cento). A dicembre a Milano aprirà palazzo Citterio acquistato dal ministero nei primi anni Settanta e poi rimasto inutilizzato per decenni. Sono ben avvianti grandi progetti come l’ex Albergo dei Poveri di Napoli, l’ampliamento degli Uffizi in altre sedi e l’investimento per la Biennale di Venezia.
Per la prima volta in Italia sono state organizzate grandi mostre su autori e personaggi storici che la sinistra aveva ignorato per ragioni ideologiche. Sono consapevole, inoltre, di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi.
Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. lo ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare.
Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo. Mai un euro del Ministero è stato speso per attività improprie. L’ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni”.

La vicenda
Il 26 agosto, Maria Rosaria Boccia, imprenditrice campana, ringrazia pubblicamente il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, per la nomina a consigliera per i Grandi Eventi. Tuttavia, il ministero nega qualsiasi ruolo ufficiale, alimentando speculazioni sui media che la definiscono una “consigliera fantasma”. Boccia pubblica su Instagram foto e video con il ministro, e-mail e materiali riservati, sollevando dubbi sul suo coinvolgimento nell’organizzazione del G7 della Cultura a Napoli.

Di fronte alle crescenti indiscrezioni, Sangiuliano ammette una relazione con Boccia e afferma di aver bloccato la sua nomina per evitare conflitti d’interesse. Assicura che nessun fondo pubblico è stato utilizzato per le spese di Boccia. Giorgia Meloni, preoccupata per la stabilità del governo, convoca il ministro, che offre le dimissioni, respinte dalla premier.

Il 4 settembre, Sangiuliano appare al TG1, ammettendo la relazione e ribadendo la sua innocenza. Chiede scusa pubblicamente alla moglie e alla premier. Tuttavia, Boccia continua a sostenere che le sue spese sono state rimborsate dal ministero e afferma di avere prove registrate. Alla fine, Sangiuliano presenta le sue dimissioni irrevocabili, segnando un momento critico per il governo Meloni che si trova sempre più vicino al rimpasto.

La nota del Quirinale
“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questo pomeriggio, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto con il quale, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate da Gennaro Sangiuliano dalla carica di Ministro della Cultura”.

Su proposta del Presidente del Consiglio, “è stato nominato Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. La cerimonia del giuramento del nuovo Ministro avrà luogo questa sera al Quirinale alle ore 19”.

Alessandro Giuli è il nuovo ministro della Cultura
Dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano, Alessandro Giuli assume il ruolo di Ministro della Cultura. Con una carriera giornalistica di oltre vent’anni, Giuli porta con sé un bagaglio di esperienze nel mondo dell’informazione e della cultura.

Alessandro Giuli, nato il 27 settembre 1975, è un giornalista di spicco iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio dal 2004. Dopo aver intrapreso studi in Filosofia alla Sapienza di Roma, Giuli ha iniziato la sua carriera come cronista per quotidiani locali, per poi approdare al Foglio. Nel 2004, diventa giornalista professionista e, nel 2008, assume il ruolo di vicedirettore, diventando poi condirettore fino al 2017.

Giuli ha collaborato con diverse testate, tra cui Il Tempo, Libero, e il Corriere dell’Umbria. La sua carriera televisiva lo ha visto, tra il 2019 e il 2020, come ospite fisso della trasmissione Patriae su Rai 2, condotta da Annalisa Bruchi, e nel 2020 ha affiancato Francesca Fagnani in Seconda linea, sempre su Rai 2.

Il nuovo Ministro della Cultura è anche autore di diversi libri, tra cui “Il passo delle oche. L’identità irrisolta dei postfascisti”, edito da Einaudi, e “Gramsci è vivo”, edito da Rizzoli. Nella sua vita privata, Giuli è sposato con Valeria Falcioni, collega giornalista, con cui ha avuto due figli, nati nel 2016 e nel 2019.

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