Il Covid spegne il Capodanno. Come riporta oggi il corriere dell’Umbria, sono stati annullati i tradizionali spettacoli pirotecnici nelle piazze organizzati dalle amministrazioni da Perugia a Orvieto. Non solo viene meno anche lo spirito di festa da parte dei privati. A dirlo sono gli stessi titolari dei punti vendita di fuochi d’artificio. “Ho avuto un annullamento dietro l’altro. Da anni la Piros cura lo spettacolo pirotecnico del Comune di Perugia ma quest’anno non abbiamo avuto nessuna richiesta da palazzo dei Priori”, racconta Fabio Costa titolare della Piros con sede a Piegaro. “Nella notte di San Silvestro abbiamo sempre coperto tre grandi eventi, di più non riuscivamo. Tra questi, lo spettacolo commissionato dal Comune di Perugia per un impegno di spesa tra le 5/6 mila euro. E poi, pro loco, ristoranti, associazioni. Ora annullati tutti”. Costa parla di una perdita di circa il 60% sul fatturato dell’anno precedente. “Non c’è movimento neppure da parte dei privati: nessuno ha in mente di fare festa e così quest’anno è molto difficile arrivare a una media di acquisto di circa 60 euro come in passato”. Non è solo il pericolo di assenbramenti in pandemia a frenare i botti di Capodanno, c’è chi invita a evitarne l’uso nel rispetto dell’ambiente. E’ il caso di Città della Pieve: il comune lancia un appello “ad inaugurare il 2021 nel rispetto degli animali, delle persone e dell’ambiente”. Un invito già fatto nel 2019 “per minimizzare i disagi – riporta una nota – che i festeggiamenti potrebbero comportare per i nostri amici animali, per le persone e per il patrimonio pubblico e privato”. “Ormai – rassicura Costa – i botti potenti non li acquista più nessuno anche per i divieti in vigore, gli articoli più in voga oggi sono dei mini spettacoli luminosi che fanno un grande effetto pirotecnico e possono durare dai 60 ai 120 secondi”. Niente fuochi a Orvieto davanti al duomo: non si farà lo spettacolo che di solito ccompagnava la mezzanotte sulle note di Umbria jazz winter quest’anno annullata anch’essa. Tutto ad Assisi a Città di Castello, a Foligno. Spoleto addirittura aveva già rinunciato allo spettacolare evento pirotecnico dalla Rocca per il Festival dei Due Mondi e a Capodanno si conferma il no. “Nel periodo natalizio avevamo la fila davanti ai negozi dalle 9 della mattina alle 7 di sera”, racconta Marco Baldoni titolare di Zeus Party. “Nei miei punti vendita di Corciano e Bastia Umbra – prosegue – prima del Covid lavoravano una trentina di persone ora sono in sei ad alternarsi. Gli altri sono tutti in cassa integrazione. Del resto abbiamo giornate in cui l’incasso arriva a 600 euro rispetto a 15 mila. Una situazione catastrofica iniziata già dal carnevale scorso, peggiorata ad ottobre quando non abbiamo fatto un euro per Halloween e ora si ripete per le feste natalizie. Saranno entrate dieci persone per comprare fuochi d’artificio”.