La Commissione Sanità e Servizi sociali del Consiglio regionale , presieduta da Attilio Solinas, ha ascoltato i medici rappresentanti del gruppo Disco, acronimo per direttori di struttura complessa (erano presenti Mauro Berrettini, Fausto Roila, Sara Mandorla, Enrico Boschetti, Fioruccio Farroni, Giacomo Antonini, Mauro Zampolini).
Al centro della discussione le proposte dei primari in merito ad alcune problematiche della sanità umbra riguardanti l'area della emergenza-urgenza, l'area materno-infantile e i rapporti tra ospedali e servizi territoriali. Rappresentata anche la necessità di implementare un sistema informatico uniforme in tutti i servizi regionali e la richiesta di partecipare alle decisioni strategiche in tema di allocazione delle risorse. L'organismo costituito dai primari si pone come interfaccia tra il livello decisionale-strategico (politici e direttori aziendali) e l'utenza, allo scopo di “fornire risposte anche organizzative per ridurre al massimo i disagi, con la consapevolezza che non si possa prescindere dal coinvolgimento degli operatori sanitari e dalla condivisione delle scelte organizzative assunte a più alto livello”. “Le prerogative di questa commissione – ha spiegato Solinas – ci consentono di sollecitare la Giunta regionale sugli argomenti oggi rappresentati. Importante la partecipazione dei primari, che hanno il polso della situazione, alle scelte da intraprendere per il nuovo Piano sanitario”. Le delegazioni dei Disco si sono già incontrate con la Direzione regionale sanità e hanno esposto le problematiche specifiche per area clinica: per quanto riguarda l'urgenza-emergenza chiedono che il 118 sia rivisto “soprattutto per quanto riguarda il personale, in termini di adeguatezza numerica e di formazione. In molte realtà ospedaliere il personale del 118 affianca attualmente quello del pronto soccorso in un pool operativo in cui i diversi compiti non risultano ben definiti. Necessario istituire un ruolo unico per i medici che lavorano nel 118, nel pronto soccorso, nei Dea, superando l'attuale molteplicità di figure per garantire omogeneità di competenze e di sviluppo professionale. Al settore strategico dell'urgenza-emergenza deve essere assegnato un personale altamente qualificato in grado di di impostare fin dall'inizio il percorso assistenziale più adeguato”.
“Le priorità dell'area materno-infantile – hanno detto i medici – sono: l'attivazione del servizio di trasporto d'emergenza neonatale e del servizio di trasporto assistito materno, organici adeguati a sostenere una guardia medica attiva h24 e posti letto di rianimazione pediatrica. Inoltre propongono l'istituzione di un pronto soccorso pediatrico regionale dipendente dalla clinica pediatrica dell'ospedale 'Santa Maria della Misericordia' di Perugia, per poter ridurre il numero di accessi impropri al pronto soccorso di pazienti in età pediatrica”.
Altra proposta dei primari riguarda un programma per “facilitare la dimissione ospedaliera e la contemporanea presa in carico dei pazienti da parte dei servizi territoriali nella continuità di cura, attraverso la definizione di protocolli di continuità assistenziale ospedale-territorio, con percorsi di dimissione protetta, percorsi riabilitativi”. Per tutti gli aspetti trattati, i medici chiedono a gran voce una informatizzazione con condivisione integrata dei dati ospedalieri, un “sistema informativo unico regionale che permetta di attivare servizi ormai non più differibili: la diagnosi a distanza, il tele-monitoraggio, il tele-care e la tele-riabilitazione. Un sistema nel quale devono essere inseriti tutti i dati di tutte le attività quotidiane di tutti i servizi, per ottenere un vero controllo gestionale”.