Quotidiano Dell'Umbria
  • Home
  • Attualità
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
    • Musica
    • Arte
    • Teatro
    • Libri
  • Opinioni
  • Salute
Facebook Twitter Instagram
  • Perugia
    • Corciano
  • Terni
    • Amelia
      • Lugnano in Teverina
    • Narni
    • Acquasparta
  • Foligno
    • Spello
    • Trevi
    • Montefalco
    • Bevagna
    • Nocera Umbra
  • Assisi
    • Bastia Umbra
    • Cannara
  • Città di Castello
    • San Giustino
    • Umbertide
    • Montone
  • Gubbio
    • Gualdo Tadino
  • Orvieto
  • Spoleto
  • Valnerina
    • Norcia
    • Cascia
  • Todi
    • Marsciano
    • Deruta
    • Collazzone
    • Massa Martana
  • Trasimeno
    • Castiglione del Lago
    • Città della Pieve
    • Magione
    • Panicale
    • Passignano sul Trasimeno
    • Piegaro
    • Tuoro sul Trasimeno
Facebook Twitter Instagram YouTube
Quotidiano Dell'Umbria
Login
  • Home
  • Attualità
  • Cronaca
    10.0

    Beccati dalla Polizia durante un tentativo di furto in una azienda di Assisi

    Marzo 20, 2023
    10.0

    Nasconde in casa più di un etto di hashish: denunciato 20enne a Corciano

    Marzo 20, 2023
    10.0

    Gubbio, arrestato 37enne per detenzione e spaccio di droga

    Marzo 20, 2023
    10.0

    Terni, 14enne accoltella 17enne per questioni di droga

    Marzo 20, 2023
    10.0

    Caso Suarez: ascoltate in udienza le intercettazioni telefoniche

    Marzo 18, 2023
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
    • Musica
    • Arte
    • Teatro
    • Libri
  • Opinioni
  • Salute
Facebook Twitter Instagram YouTube
Quotidiano Dell'Umbria
You are at:Home » I drammatici 13 giorni della grande paura nucleare
Archivio

I drammatici 13 giorni della grande paura nucleare

RedazioneBy RedazioneAprile 14, 2017Nessun commento6 Mins Read
 

di Adriano Marinensi – La politica estera, tutta muscoli, di Donald Trump sta suscitando grande apprensione. Le sue navi da guerra presidiano il Mediterraneo e lanciano missili sulla Siria, martoriata da una guerra civile che sembra senza fine. Altre navi USA si sono mosse verso la Corea del Nord, dove un tiranno dissennato evoca l’uso delle armi nucleari. La Russia accusa e annuncia contromosse altrettanto minacciose. I fantasmi di possibili conflitti stanno mettendo in apprensione le diplomazie. Oggi, come una sessantina di anni fa al tempo della “crisi di Cuba”, quando fummo sull’orlo del baratro.

Cuba è una grande isola delle Antille che – seppure alla rovescia – vanta un record: dalla metà del ‘900 in avanti (e chissà ancora per quanto) è governata dalla dittatura. Prima di Fulgencio Batista, poi di Fidel Castro, ora di Raul Castro. Nel 1962 – nel pieno della “guerra fredda” tra USA e URSS – si trovò al centro di una vicenda politico – militare che fece spavento. Il 14 ottobre di quell’anno, un aereo spia americano fotografa una installazione di missili sovietici a testata nucleare sull’isola. Alla Casa Bianca c’ è John Fitzgerald Kennedy, eletto alla carica, nel 1960, quando aveva soltanto 43 anni (è stato assassinato a Dallas, il 22 novembre 1963); al Cremlino, Nikita Kruscev che ha stretto una alleanza ideologica con il regime castrista e comunista di Cuba. Di fronte alle foto scattate dall’aereo, il Governo degli Stati Uniti si allarma. Stanno costruendo, a circa 150 km dalle coste orientali, un impianto offensivo che rappresenta una potenziale minaccia.

 
 

E’ immediata la convocazione del Consiglio Nazionale per la Sicurezza dello Stato. Tre le opzioni prese in esame: 1) il bombardamento delle postazioni presenti a Cuba; 2) il blocco navale intorno all’isola (poi lo chiamarono “quarantena” perché non sembrasse un atto di guerra); 3) l’invasione armata di Cuba. Affatto marginale, a Washington, il confronto tra i poteri, con i “falchi” in uniforme a spingere per l’assalto immediato al regime castrista. Kennedy decide per la quarantena, seguita dall’ammonimento, rivolto all’avversario russo, di non oltrepassare lo sbarramento navale statunitense. La stretta amicizia con Cuba è, per i sovietici, un punto fermo di pressione strategica, sugli Stati Uniti che, a loro volta, hanno basi militari in Italia e in Turchia, come sentinelle d’allarme pronte ad intervenire.

“Gli USA – afferma Kennedy – sono pronti per ogni evenienza”. E aggiunge in un altro discorso: “Considereremo ogni missile nucleare lanciato contro qualunque nazione come un attacco contro gli Stati Uniti che provocherà una rappresaglia a danno dell’Unione Sovietica”. Riunione d’urgenza anche dell’Assemblea dell’ONU, dove sono mostrate le foto incriminate. Intanto una flottiglia di navi russe sta dirigendosi verso l’isola, con altri impianti missilistici a bordo. Enorme la tensione e la paura di fronte ad un possibile scontro. L’ordine impartito prevede che tutte le navi dirette a Cuba, di qualsiasi nazionalità, siano ispezionate e respinte se sorprese a trasportare armi d’offesa. E tal punto, l’interrogativo diventa: se una delle imbarcazioni russe tenta di superare lo sbarramento, gli americani reagiranno con la forza?

Al tavolo da gioco di quella terribile partita a scacchi, condotta sul rischio del primo colpo sparato, stavano seduti due macabri convitati di pietra, cioè gli arsenali atomici delle superpotenze. Insieme alle consolidate inimicizie, al di qua e al di là della Cortina di ferro. Inimicizie che, in precedenza, avevano trovato acceleratori in almeno due episodi: la tentata invasione di Cuba, nel fallito sbarco di profughi anticastristi (aprile 1961), sostenuti dagli USA, nella Baia dei porci (Bay of the pigs); sull’altro fronte, la costruzione del Muro di Berlino (iniziato nel1961 e abbattuto nel 1989) con la divisione in due della Germania occupata, quella filosovietica ad est, l’altra ad ovest, filo occidentale. In entrambe le occasioni, la contrapposizione degli interessi nazionali e di strategia internazionale avevano messo in pericolo i rapporti, in una sorta di roulette russa (e americana). Addirittura, al confine tra le due zone di Berlino, s’erano fronteggiati i carri armati dei due blocchi in competizione.

La crisi di Cuba raggiunge il punto di maggior pericolo il 27 ottobre, quando il Comando aereo americano, senza informare la Casa Bianca, mette le sue unità in stato di guerra. Due giorni prima, dalla Santa Sede era partito un accorato e fermo messaggio, attraverso la Radio Vaticana, poi consegnato agli Ambasciatori americano e sovietico. Anche il Governo italiano, presieduto da Amintore Fanfani, era intervenuto sugli Stati Uniti in virtù degli ottimi rapporti tra i due Paesi e in nome della comune fede democratica.

Alla fine di tale disperante braccio di ferro su chi dovesse fare il primo passo per uscire dalla contesa, prevale la ragione di entrambi. Kruscev ordina alle sue navi, arrivate a poca distanza da Cuba, di invertire la rotta e Kennedy promette solennemente di non più attentare all’indipendenza dell’isola. Salva dunque la pace mondiale e, in seconda istanza, pure la dittatura di Castro, al comando dell’isola dal 1959, avendo quell’anno i “barbudos” di Fidel rovesciato l’altro dittatore, Fulgencio Batista, che se l’era svignata portandosi appresso 100 milioni di dollari. Per documentare quei fatti terribili, nel 2000, è stato girato un film intitolato “Thirteen Days” (Tredici giorni), con Kevin Costner, ove si narrano sopratutto le convulse ore vissute alla Casa Bianca.

La pace era salva, però aveva corso il più grave pericolo dalla fine della 2^ guerra mondiale. L’11 aprile 1963, Giovanni XXIII, profondamente toccato dalla vicenda, scrisse la famosa Enciclica “Pacem in terris”, diretta al clero cattolico, “nonché – sta scritto in lettere maiuscole – a tutti gli uomini di buona volontà”. L’argomento è specificato così: ”Sulla pace tra tutte le genti, nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà”. Poi, più avanti il monito: “Con l’ordine mirabile dell’universo, continua a fare da stridente contrasto il disordine che regna tra gli esseri umani e tra i popoli”. Quindi, il Pontefice volle elencare i diritti e i doveri dell’uomo e dei potenti, necessari per tutelare le pacifiche relazioni. Tra i doveri è citata la mutua collaborazione, l’attitudine alla responsabilità, la convivenza nel rispetto internazionale. Dunque un messaggio di profetica umiltà, lanciato da Angelo Roncalli, il “Papa buono”, rimasto al governo della Chiesa dal 28 ottobre 1958 al 3 giugno 1963, quando un tumore lo ricondusse alla casa del Padre. Ebbe il grande merito di aver indetto il Concilio Vaticano II, poi concluso da Paolo VI.

Corea del Nord Crisi internazionale Donald Trump Siria
Share. Facebook Twitter Email WhatsApp
Redazione

Articoli correlati

10.0

Sisma in Siria e Turchia: COOP a sostegno delle persone in difficoltà

2 Mins Read

Ogni cosa è buona e giusta quando si parla di pace

5 Mins Read

Un problema irrisolto del mondo e alcuni dell’Umbria

6 Mins Read

Leave A Reply Cancel Reply

  • Articoli recenti
  • I più letti
10.0
Marzo 20, 2023

Beccati dalla Polizia durante un tentativo di furto in una azienda di Assisi

10.0
Marzo 20, 2023

Nasconde in casa più di un etto di hashish: denunciato 20enne a Corciano

10.0
Marzo 20, 2023

Turismo, Assisi regina dell’Umbria: nel 2022 oltre 1,2 milioni di visitatori

Ottobre 21, 2016

Perugia, International Welcome Day nell’Aula Magna di Palazzo Murena

Ottobre 21, 2016

Spoleto, donna 52enne muore investita da automobile

Ottobre 21, 2016

Da compagno ad aguzzino: uomo allontanato dalla ex convivente

Galleria immagini
10.0
10.0
10.0
10.0
  • Opinioni
10.0
Marzo 20, 2023

La Corte dell’Aia ha emesso il mandato di cattura per Putin

10.0
Marzo 16, 2023

Chi pagherà le case “green”? Non certo le banche

10.0
Marzo 13, 2023

E’ necessario un calmiere ai prezzi dei beni primari

10.0
Marzo 13, 2023

La sconfitta dei “NO a prescindere” e il gas diventato oro blu

In primo piano
10.0
Opinioni
Marzo 1, 20230

L’aggressione assassina in Ucraina ha compiuto un anno

10.0
Opinioni
Febbraio 27, 20230

Rendere l’Ucraina tabula rasa: è questo l’obiettivo di Putin

10.0
Perugia
Febbraio 24, 20230

Marcia Perugia-Assisi per dire “fermiamo le guerre”

Archivio mensile
Meteo Umbria

RSS Film e serie TV
  • Percy Jackson, Rick Riordan sui film: "Sono stati una grande delusione anche per i miei figli"
    In un post su Goodreads, Rick Riordan, autore della saga di Percy Jackson, ha rivelato quanto dolore e danni hanno causato gli adattamenti cinematografici alla sua famiglia, soprattutto, ai suoi figli. Vediamo insieme cosa ha dichiarato.
  • Freddie Prinze Jr. ha rimpianti sui film di Scooby-Doo e dichiara: "Un terzo film? Nemmeno per sogno"
    Freddie Prinze Jr. ha recitato nei live-action del cartoon Scooby-Doo, ma ha dichiarato di essersi pentito di averli girati e che non ha intenzione di tornare per un terzo film. Per quale motivo? Ecco cosa ha dichiarato.
Croce rossa
About
About

SMARTMAG

Facebook Twitter Instagram YouTube
Articoli recenti
10.0
Marzo 20, 2023

Beccati dalla Polizia durante un tentativo di furto in una azienda di Assisi

10.0
Marzo 20, 2023

Nasconde in casa più di un etto di hashish: denunciato 20enne a Corciano

10.0
Marzo 20, 2023

Turismo, Assisi regina dell’Umbria: nel 2022 oltre 1,2 milioni di visitatori

Galleria immagini
Privacy Policy
Privacy Policy
Cookie Policy
Cookie Policy
  • Home
  • Contatti
Copyright © 2023 Clever Digital Agency & Global Communication.

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

Sign In or Register

Welcome Back!

Login to your account below.

Lost password?