“Mai dire mai”. Nel giorno della consegna dei ‘Collari d’oro’, la massima onorificenza sportiva, al salone d’onore del Coni si torna a parlare di Roma 2024, di quella ”ferita”, come la definisce il presidente del Coni, Giovanni Malagò, riferendosi alla retromarcia del Comune. Una ferita ”che è ancora aperta e che il nostro mondo non capirà mai”. E alla domanda su nuove prospettive di candidatura italiana Malagò risponde con un sibillino ‘mai dire mai’. Nel giorno in cui si celebrano i campioni olimpici e paralimpici di Rio 2016, uomini di sport, personalità e club che si sono particolarmente distinti nel corso della loro carriera e della loro storia (”una giornata molto importante per lo sport italiano perché si tratta dell’appuntamento conclusivo dell’intera stagione, dove i nostri atleti hanno reso orgoglioso il Paese sui campo di gara”), Roma 2024 torna alla ribalta.
Lo fa nelle stesse ore in cui la Giunta Raggiè nella bufera.”Non siamo tipi che strumentalizzano”, precisa Malagò alla domanda se Roma può tornare in corsa: teoricamente c’è tempo fino a febbraio 2017. “Siamo qui per i collari d’oro, per i Giochi ci sarà tempo per riparlarne”, si limita a dire il neoministro dello sport, Luca Lotti. Roma 2024 è ”un discorso finito” per l’ex presidente del Comitato promotore Luca Cordero di Montezemolo per il quale ”quello che stiamo vedendo non fa bene a Roma, non fa bene ai romani e non fa bene all’Italia. Credo che si è persa una straordinaria occasione per mettere la città in grado di vincere una grande sfida”.
“Nella vita mai dire mai – sottolinea però il numero uno dello sport italiano nel suo discorso di apertura – non so se a Roma o da qualche altra parte, ora vediamo quello che succede”. Il riferimento è alle recenti vicende della giunta Raggi. ”Non ci facciamo strumentalizzare da questa situazione che c’è in Campidoglio. Noi abbiamo avuto il nostro stile e dobbiamo continuare ad averlo oggi. Sono state fatte certe scelte e uno deve essere realista: e’ andata cosi bisogna saperlo accettare. Non sarebbe una cosa seria”. La consegna dei ‘collari d’oro’ (con Gianluigi Buffon e Francesca Porcellato nella vesti di assistenti presentatori) è stata l’occasione anche per la prima uscita di Lotti in veste di ministro dello sport (”un incarico che intendo esercitare in continuità con l’esecutivo precedente, che ha raggiunto risultati che sono sotto gli occhi di tutti”). ”Non è mancato in passato e non mancherà in futuro il nostro sostegno ai grandi eventi internazionali, come i mondiali di pallavolo, la Ryder Cup, i mondiali di marcia a Roma, il preolimpico di basket e tanti altri eventi. Un lavoro importante, sorretto ieri, come oggi, dal sostegno del Coni e del Cip. Non partiamo da zero – ha aggiunto – c’è ancora molto da fare e lo faremo”.
Tra i premiati con il ‘collare d’oro’ anche il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano.
L’ex Capo dello Stato non nomina mai Roma 2024 ma nel suo intervento fa un chiaro riferimento al ritiro della candidatura: ”Adesso bisogna guardare avanti, lasciando alle spalle penose polemiche – dice – Quello che conta è un punto di principio: l’Italia non può sottrarsi a qualunque prova e sfida le si presenti sul piano internazionale, di qualsiasi tipo”.