di Francesco Castellini – Presentata la prossima stagione degli Amici della Musica di Perugia. Ancora una volta è stata annunciata come una delle più ambite vetrine per i giovani concertisti, particolarmente per i vincitori di concorsi internazionali. La Stagione 2016-2017 sarà particolarmente ricca di questi laureati destinati alle carriere più fulgide.
Due quartetti da sogno. È il caso di due quartetti, il Kelemen e l’Akilone, rispettivamente premiati al Concorso «Borciani» di Reggio Emilia e al Concorso di Bordeaux, manifestazione che ha ereditato la missione illu- stre del Concorso di Evian. Il rapporto privilegiato che gli Amici della Musica hanno da sempre con il Borletti-Buitoni Trust ci permette di offrire i frutti migliori delle indicazioni che provengono da quella istituzione benemerita, autentica garanzia di qualità musicali fuori dal comune.
Il violino divino di Sol Gabetta. Laureato al BBT è il Quartetto Elias, come anche l’ormai celebre e richiestissima violoncellista argentina Sol Gabetta, e infine l’italiana Beatrice Rana, che ricevette la sua segnalazione per la giuria del Borletti Buitoni Trust proprio in occasione del suo formidabile concerto agli Amici della Musica di Perugia. Oggi Beatrice Rana è artista presente in tutte le massime istituzioni con- certistiche del mondo e ha registrato due cd con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la direzione di Sir Antonio Pappano. È con grande gioia che la riascolteremo alla Sala dei Notari in marzo, impegnata anche in una nuova composizione di Luca Francesconi, frutto di una commissione del Borletti Buitoni Trust. In aprile debutterà agli Amici della Musica il vincitore del Premio «Chopin» di Varsavia, la più importante competizione pianistica al mondo.
Quattro ballate di Chopin. È il ventiduenne coreano Seong-Jin Cho, che si esibirà in Mozart, Debussy e, naturalmente nelle amatissime Quattro Ballate di Chopin. Un altro prestigioso debutto sarà quello della violoncellista Alisa Weilerstein, protagonista del concerto di chiusura insieme all’Orpheus Chamber Orchestra, uno dei complessi leggendari del nostro tempo. Tanta freschezza, tanta gioventù è il segno di questa stagione, che si apre proprio con il festoso arrivo dell’Orchestra Giovanile Italiana, diretta da John Axelrod, il maestro applauditissimo due anni or sono, sempre in un concerto inaugurale, e che questa volta impagina un programma tutto all’insegna del mito musicale del Belpaese, col Capriccio italiano di Čajkovskij, I pini di Roma di Respighi e il grande poema sinfonico giovanile di Richard Strauss, Aus Italien. Nell’avvicendarsi dei grandi pianisti presenti nella Stagione, il pubblico potrà ascoltare la curiosi- tà di un confronto ravvicinato tra maestro e allievo, con i concerti di Joaquín Achúcarro, ottua- genaria gloria della tastiera, e dell’italiano naturalizzato statunitense Alessio Bax, l’erede più autorevole di quella scuola illustre.