La Procura della Repubblica di Terni ha chiesto il rinvio a giudizio per il pusher Aldo Maria Romboli, 41enne ternano, responsabile di aver provocato la morte di due ragazzi ternani, deceduti lo scorso luglio, a cui aveva venduto della droga.
Flavio e Gianluca, di 16 e 15 anni, erano deceduti nel sonno nelle loro abitazioni, dopo aver assunto la sostanza stupefacente (del tipo metadone) vendutagli da Romboli, oltre ad ever consumato un’elevata quantità di alcol.
Il pusher, da fine settembre ai domiciliari presso una comunità di recupero, era stato arrestato lo scorso 7 luglio dai Carabinieri.
Lo spacciatore 41enne comparirà di fronte al gup Simona Tordelli il prossimo 3 marzo per affrontare l’udienza preliminare, mentre un’altra udienza, sempre di fronte al gup, è stata fissata per il 31 marzo.
Aldo Maria Romboli, a fine settembre dello scorso anno, aveva confessato di essere stato lui a dare la dose letale di metadone a Flavio e Gianluca. Dall’ordinanza emessa dal Gip Barbara Di Giovannantonio, Romboli aveva ammesso di aver “venduto un po’ di metadone per ricavare i soldi a lui necessari per l’acquisto di cocaina”. Facile per un ex tossicodipendente riuscire ad avere il metadone: come da lui stesso spiegato, gli veniva fornito presso il Sert dove era in cura.
Da quanto emerso durante l’interrogatorio, non era la prima volta che lo spacciatore vendeva metadone ai due ragazzini, lo aveva fatto anche a giugno.
Quella di Flavio e Gianluca è una delle morti che più di tutte hanno sconvolto la comunità ternana e non solo, facendo riemergere con violenza devastante il problema della droga tra i giovanissimi, una delle piaghe che, soprattutto recentemente, sta affliggendo la nostra società.
L’età media dei consumatori di droga si è notevolmente abbassata, complice, a volte, la solitudine, la noia, la mancanza di stimoli o una difficile situazione familiare.