Era da poco passata la mezzanotte di ieri, quando una chiamata alla sala operativa della Questura ha allertato l’operatore in servizio. Dall’altro capo del telefono, infatti, il poliziotto non ha trovato nessuno a spiegargli il motivo della chiamata ma una voce di donna che chiedeva aiuto, cercando di far capire al proprio interlocutore cosa stesse accadendo e la necessità del soccorso. La prontezza dell’operatore del 113, resosi conto della situazione, permetteva di attivare la localizzazione dell’utenza e di inviare la Volante sul posto.
Giunta nell’area industriale di Taverne di Corciano, la pattuglia individuava una giovane 22enne, sotto shock e circondata da un capannello di persone.
Poco distante, un uomo, successivamente identificato per un 36enne residente a Mondragone ma di fatto domiciliato a Perugia. La giovane, con estrema difficoltà, riusciva a spiegare agli agenti di avere una tormentata relazione con l’uomo da circa un anno.
Lui l’aveva aspettata a tarda sera dopo il lavoro per trascorrere insieme la serata. Ma nel tragitto verso un locale cittadino, è nata una discussione per motivi da chiarire che è degenerata poi in lite violenta.
La ragazza aveva più volte cercato di farsi riaccompagnare alla propria auto ma l’uomo, sordo alle richieste ed in preda alla rabbia, aveva continuato la marcia dirigendosi verso la periferia cittadina.
Vedendo che il compagno si stava dirigendo verso luoghi sempre più isolati, spaventata e non sapendo come chiedere aiuto, aveva composto di nascosto il 113 sul proprio cellulare ed aveva lasciato aperta la comunicazione nella speranza che l’operatore capisse la situazione.
Ad alta voce aveva poi chiesto aiuto cercando di fornire al poliziotto dall’altro capo del filo quante più informazioni possibili per essere trovata.
Ma l’uomo, vedendo la luce dello schermo del telefonino accesa, compreso il tentativo della compagna, aveva finalmente fermato il veicolo per cercare di afferrare il telefono ed interrompere la chiamata e la ragazza ne aveva approfittato per uscire dall’auto.
A questo punto l’aveva rincorsa e, una volta raggiunta, l’aveva strattonata nel tentativo di ricondurla nella propria vettura.
Nel tentativo di sottrarsi alla presa ed incalzata dagli spintoni dell’uomo, la giovane era più volte caduta sbattendo la testa a terra. Riuscita a divincolarsi, raggiunto l’altro lato della strada, aveva cercato di chiedere aiuto ai passanti ma il compagno l’aveva di nuovo raggiunta.
La scena, tuttavia, aveva attirato l’attenzione di un gruppo di ragazze che transitavano in via Togliatti e che, vedendo una donna a terra ed un uomo che tentava di trascinarla per un braccio, prestavano soccorso alla giovane fino all’arrivo della Polizia.
Accompagnati in Questura per gli accertamenti, a carico dell’uomo emergevano chiari indizi di reità sebbene la donna non intendesse subito fare querela.
Ma sulla base delle dichiarazioni della vittima e dei testimoni che l’avevano soccorsa, i poliziotti hanno denunciato l’uomo per percosse e violenza privata.