Si torna a parlare di spaccio nella zona di Fontivegge, da tempo considerata uno degli appoggi principali per i personaggi legati alla droga nella città di Perugia.
Questa volta però a farsi avanti sono i cittadini che mettono le mani avanti per difendere il loro quartiere, facendo valere il loro diritto alla tranquillità e soprattutto alla sicurezza. Innumerevoli sono le segnalazioni che ogni giorno giungono alle forze dell’ordine, ai giornali locali e anche ai vari servizi di vigilanza privata e portierato, per far si che il problema non passi inosservato e che se ne continui a parlare ogni giorno.
È anche grazie al costante impegno degli abitanti che gli agenti di polizia e i carabinieri riescono a rimanere impegnati in maniera importante nella zona, raggiungendo ottimi risultati il merito alla lotta allo spaccio e alla microcriminalità. Di qualche giorno fa la notizia dell’ennesimo arresto di un tunisino, colto in flagranza di reato mentre tentava di compiere un furto ad un supermercato nei pressi della stazione, le conseguenze per lo straniero saranno salatissime infatti, il giudice, ha già disposto il nullaosta per il rimpatrio. Chiaro segnale che fa capire il pugno di ferro adottato dalle istituzioni, volto a garantire una sicurezza sempre maggiore.
Una voce fuori dal coro viene però dai consiglieri Pd Mirabassi e Borchesi che denunciano “la crescente insicurezza” causata dai “continui furti degli ultimi tempo”. Dichiarano inoltre che “l’amministrazione comunale non sembra in grado di dare concretezza”.
Resta quindi aperto il dibattito su rendere Fontivegge una zona più “abitabile”, intanto continua la raccolta firme dei cittadini per istituire un blocco di polizia fisso nei pressi della stazione.