Intorno agli extracomunitari girano tanti interessi economici e tante truffe, come quella scoperta dalla polizia che ha smantellato un'organizzazione di 31 persone che favoriva la concessione di permessi di soggiorno dietro lauti compensi.
Il meccanismo era semplice quanto collaudato: si trovava un prestanome che assumeva fiittizziamente uno o più stranieri al costo di 1000, 1500 euro, suddiviso tra il prestanome e gli organizzatori. Le indagini sono partite dalla Questura di Perugia e dai carabinieri dell'Ispettorato del lavoro di Perugia che, per un anno e mezzo, hanno discretamente passato al setaccio le attività della “Agenzia Affari S.L. Service” di Foligno accertando la truffa. Il danno per l'Inps è stato quantificato in un milione di euro in quanto gli immigrati clandestini ottenevano,
oltre ai permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari, benefici previdenziali, assistenziali e di disoccupazione. Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Alla conferenza stampa di questa mattina presso la sede della polizia hanno partecipato il vicequestore di Foligno Bruno Antonini, il comandante dei carabinieri Angelo Zizzi e il luogotenente Angelo Borsellini del Nucleo Ispettorato del lavoro dei carabinieri di Perugia. Le perquisizioni hanno riguardato sia l'agenzia che le abitazioni degli indagati.