Di Maurizio Verdenelli – Che domenica bestiale la domenica a Colfiorito, aspettando Renzi e Delrio tra 25 giorni. Così mentre la superstrada resta chiusa ‘per lavori&collaudi’ a ritmi stakanovisti, Camerino e Foligno cugini fino a ieri ‘separati’ stanno costruendo ponti, tanto necessari se il 25 Giugno scorso il traffico dirottato sulla ‘vecchia’, insufficente statale ha dovuto registrare una vittima a Casette di Cupigliolo.
Non solo ponti, in senso metaforico s’intende, ma più concretamente il ‘proprio’ ospedale “che funziona bene” (ha tenuto a sottolineare”) ha offerto Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino, per cementare la nuova amicizia tra Marche ed Umbria sull’altopiano.
“Un ospedale che sarà concretamente ‘di montagna’ al servizio delle popolazioni, eredi dei Plestini umbri e dei fieri camerti. Ne parlerò la settimana prossima al governatore Ceriscioli” ha promesso Pasqui (che per radici materne è serravallese) scatenando al proprio indirizzo una standing ovation da parte della platea del convegno organizzato da Pro Camerino, Pro Foligno e dal Parco regionale. E Stefano Belardinelli, presidente del Contram, arrivato ‘di corsa’ (ha mostrato le scarpette da podista, reduce da una sgambatura da Taverne) ha messo a disposizione di futuri, intensificati rapporti un ‘protocollo’ di mobilità che preveda più scambi tra due territori la cui linea di demarcazione è puntigliosamente sottolineata da un loggiato, quello della Basilica di Plestia.
La Regione Marche, nonostante l’esigua ma qualificata rappresentanza –presente l’amministrazione di Serravalle solo al concerto in piazza e al brindisi con la carovana delle auto d’epoca- ha mostrato ‘muscoli’ istituzionali mostrando d’essere all’altezza del ruolo di motrice. Un futuro prossimo venturo visto da una parte come big bang, dell’altro come il giorno dell’apocalisse: da parte dei ristoratori del pianoro, con scarsissime eccezioni. In ogni caso anche Foligno, come i sindaci dell’Alto Maceratese qualche mese fa, hanno gridato al ‘voltafaccia’ rispetto agli accordi presi con la società Quadrilatero. ‘Il territorio è stato tradito’ ha detto Salvatore Stella, ex assessore ai LL.PP. citando lo svincolo ‘dimenticato’ di Scopoli e l’area di sosta umbra sull’altopiano.
“E il 2% dell’importo complessivo dell’infrastrutture, da utilizzare per le opere compensative? Denaro mai visto. Vogliamo dimenticare forse quest’ultima delusione?! il territorio è stato tradito!” ha aggiunto Stella. “Quei soldi, purtroppo, sono stati un capitolo mai aperto” ha detto, fatalista, l’archeologa Maria Romana Picuti. A rendere meno amaro il boccone pre – inaugurazione fissata il 28 luglio prossimo con Matteo Renzi e Graziano Delrio, la vicesindaco Rita Barbetti ‘da Leggiana’ (precisando la sua appartenenza al territorio della statale) ha dispensato generose dosi d’ottimismo. “Inoltre la Principessa di Plestia e la tomba del carro, quest’ultima nei magazzini della Soprintendenza umbra a Ponte San Giovanni, saranno esposti definitivamente al museo di Colfiorito. E la partita circa lo svincolo di Scopoli non è affatto chiusa. Spero molto, infine, nel ministro Dario Franceschini e nel suo progetto delle vie del Giubileo: 330 tappe, 20 percorsi (anche verso Roma): c’è interessamento per la via Lauretana”. Che è poi l’antico percorso della ‘77’ Valdichienti nel cui nome è stato organizzato il convegno di questa mattina: una strada per ritrovarsi, una montagna da riscoprire.
Già, perché come ha detto l’avv. Angelo Velatta (presidente Fiab di Foligno: gli amici della bici) ‘la strada prima che per le auto è fatta per gli uomini’. E’ questo pare il destino ricorrente del vecchio tracciato della ‘77’ ricco di testimonianze devozionali, storiche, artistiche, ambientali e di vita vissuta –da queste parti veniva Enrico Mattei a pescare e a ‘vaticinare’ messianicamente una strada ad alta velocità e con numerose aree di sosta a differenza, c’è da dire, della soc. Quadrilatero.
Il convegno all’ente Parco, curato da Paolo Battaglini, presente l’assessore delegato Paolo Gubbini (non però l’annunciato sindaco Nando Mismetti) si è avvalso di eccellenti testimonianze e del coordinamento di Mario Timio. Sono intervenuti Bruno Toscano (Università Romatre), Gilberto Pambianchi (Unicam), Luciano Giacchè, Chiara Serenelli (ass. Verdiana, Firenze), l’assessore folignate al turismo e sviluppo economico, Giovanni Patriarchi, Fabio Bianconi e Marco Filippucci (entrambi dell’Università di Perugia). Bianconi ha sottolineato la necessità di dare identità al territorio: “Non è facile se si pensa che a Firenze, ad un convegno scientifico, alcuni ricercatori americani mi hanno chiesto se il Sacro Convento di Assisi fosse nella provincia senese… territorio, come noto, ben valorizzato”.
Filippucci ha ribadito la necessità di ‘comunicare l’altopiano’ come strategia vincente ed inclusiva di una terra che rischia dopo il terremoto e a causa dell’alta velocità che quelle devastazioni doveva ‘curare’ con questa grande infrastruttura, la definitiva e beffarda marginalizzazione. “Non lo possiamo chiedere alla Regione Umbria, con tutto quello che ha da fare” ha detto il docente. Un compito che deve essere soprattutto affidata a chi è in prima persona impegnata nel rilancio dell’area, ormai famosa per i suoi prodotti, a cominciare dalla patata rossa, da un anno marchio IGT.
Nel pomeriggio, scendendo da Colfiorito a Serravalle il serpentone delle auto d’epoca (pure una scintillante Excalibur) ecco la festa pre-nuziale tra Marche ed Umbria. La banda musicale ‘Rossa’ di Camerino ha unito le proprie note a quella ‘Celeste’ di Annifo. Intrecciando discorsi ed inaugurando la ‘nuova diplomazia’ on the road, nel nome della 77. Poi spumante, rigorosamente con uve pedemontane. Cin cin!