– di F.R.
“L’Istituto Prosperius Tiberino SPA sta vivendo un momento particolarmente difficile, a causa della presenza di un importante focolaio di infezione da Covid-19. Al 29 gennaio, secondo comunicazioni ufficiali della dirigenza dell’istituto, erano 33 i pazienti e 23 gli operatori positivi”. A riferirlo in una nota è la Fp Cgil dell’Umbria, che esprime “la propria vicinanza ai pazienti e agli operatori colpiti, sia in maniera diretta che indiretta”.
“Nel corso dei confronti effettuati tra le RSU e i vertici aziendali – scrive il sindacato – abbiamo dovuto prendere atto della decisione dell’istituto di ricorrere allo strumento della cassa integrazione, quale soluzione temporanea per gestire il personale attualmente non impiegabile. La comunicazione ufficiale, da parte dell’Istituto, come concordato in sede di confronto, è prevista per oggi, lunedì 08 febbraio”.
La Fp Cgil esprime “preoccupazione” per le ripercussioni economiche che subiranno i lavoratori posti in cassa integrazione e per i tempi incerti di ripresa delle attività, unica condizione per riportare i lavoratori al più presto in Istituto.
“Per ripristinare un servizio di riconosciuta eccellenza riabilitativa agli utenti abbiamo formulato e formalizzato, in sede di confronto le nostre proposte in termini di mitigazione degli effetti economici della cassa integrazione e di disponibilità a creare percorsi condivisi per riprendere rapidamente e in sicurezza tutte le attività – continua il sindacato – . Auspichiamo pertanto una rapida ed efficace risoluzione delle criticità, attraverso un percorso che coinvolga attivamente l’Istituto Prosperius Tiberino SPA, nelle componenti private e istituzionali presenti nel CDA, definendo percorsi condivisi di protezione di una struttura che è e rimane, una eccellenza in campo riabilitativo, attraverso una interlocuzione costruttiva con i rappresentanti dei lavoratori, a partire dalle proposte già formalizzate”.