La liberazione 75 anni fa riapri le porte alla libertà, alla democrazia all’Italia:una grande speranza che decretò la fine del fascismo e della grande guerra, e la convinzione di una prospettiva di un mondo diverso con la finalità di Pace. Fu questo l’ideale del dopoguerra che vide impegnati nella lotta anarchici, comunisti,monarchici,democristiani, repubblicani, socialisti repubblicani, tutti uniti con un unico obiettivo: porre fine alla dittatura fascista e di scacciare l’occupante nazista.
Questo è il vero significato del 25 Aprile per molti anziani che oggi combattono con l’inizio di un’altra guerra “il Coronavirus” che continua a mietere morti e dolore.
Gli Italiani, in modo particolare i giovani, festeggiamo questa festa nazionale con poca cognizione del reale significato storico e morale.
Ebbene il 25 Aprile si celebra la memoria della sconfitta del nazifascismo della Seconda Guerra Mondiale grazie alla collaborazione delle forze partigiane e dell’esercito cobelligerante italiano.
E con essa la data della conferma dell’atto del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), di Milano che proclamò l’insurrezione generale di tutti i territori ancora occupati e chiese con determinazione alle forze partigiane di imporre la resa ai presidi fascisti e nazisti prima dell’arrivo delle truppe alleate, che avevano sfondato la Linea Gotica (una poderosa opera difensiva fortificata costruita dall’Esercito tedesco nell’Italia centro–settentrionale durante le fasi finali della campagna d’Italia, nella seconda guerra mondiale. Questo apprestamento difensivo fu teatro di duri combattimenti tra le truppe tedesche al comando di Albert Kesselring e le forze Alleate al comando di Harold Alexander: le prime cercavano di rallentare l’avanzata delle seconde, le quali, dopo aver superato la linea Gustav, cercavano di aprirsi la strada verso la valle del Po. La linea difensiva fortificata si estendeva dal versante tirrenico dell’attuale provincia di Massa-Carrara (allora denominata provincia di Apuania) fino al versante adriatico della provincia di Pesaro e Urbino, seguendo un fronte di oltre 300 chilometri sui rilievi appenninici), che stavano avanzando attraverso la Pianura Padana.
Anche se la resa venne confermata in data 3 maggio, con gli accordi della “resa di Caserta”, che sancì la fine della campagna d’Italia condotta dalle forze alleate e partigiane, Il 25 Aprile divenne la data simbolo della libertà dell’Italia.
(Vignetta di Ulderico Sbarra)
Il discorso istituzionale del presidente Mattarella
I “Valori della resistenza sono base della nostra storia” Il 25 aprile “è la data fondatrice della nostra esperienza democratica” ha detto il Capo dello Stato nel suo messaggio per la Festa della Liberazione ripresa dalle colonne d Rainews. “L’unità del popolo italiano è la chiave di volta per ripartire dopo l’epidemia del coronavirus, come lo fu dopo la Seconda guerra mondiale”
“Fare memoria della resistenza, della lotta di liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all’oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al tricolore”.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ribadisce il significato del “25 aprile data fondatrice della nostra esperienza democratica”e ribadisce l’importanza di ricordare il 25 aprile come, una ricorrenza che non si può archiviare o sostituire, come è stato chiesto anche quest’anno da alcuni, perché la Liberazione è la “data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione”. E anzi, proprio dalla sconfitta del nazifascismo e dell’ “idea di sopraffazione di un popolo contro l’altro”, nacque quella “cooperazione nella libertà e nella pace” che pochi anni dopo fece nascere la Comunità europea. Dunque il 25 aprile come festa di tutto il popolo italiano, perché ricordare la Resistenza e la lotta di Liberazione “significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore”. Con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili. Le energie positive che seppero sprigionarsi in quel momento portarono alla rinascita. Il popolo italiano riprese in mano il proprio destino. La ricostruzione cambiò il volto del nostro Paese e lo rese moderno, più giusto, conquistando rispetto e considerazione nel contesto internazionale, dotandosi di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista”.
“Unità del popolo italiano chiave di volta per ripartire dopo epidemia” srive il capo dello Stato, a proposito dell’epidemia che ha colpito il Paese ricorda “l’unità del popolo italiano, che nulla ì mai riuscita a incrinare” e la definisce “la chiave di volta per ripartire dopo l’epidemia del coronavirus, come lo fu dopo la Seconda guerra mondiale. A questa “impresa siamo chiamati tutti”. Oggi è stata annullata la cerimonia con le associazioni combattentistiche e partigiane così come quella in uno dei luoghi della memoria, superate ormai le polemiche sulla presenza pubblica dei rappresentanti dell’Anpi, Il Presidente della Repubblica ha spiegato che il virus ci costringe a celebrare la Festa della Liberazione “nelle nostre case” e affida a un messaggio scritto le sue riflessioni. “Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando”
Il messaggio istituzionale ed il ricordo per le vittime del Coronavirus
“Cari concittadini, la nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite – spiega il presidente della Repubblica -. Per dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacita’ di progettazione economica e sociale. A questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore”.
In questi giorni di quarantena per l’intera nazione, Mattarella ha ricordato le vittime del coronavirus, i loro familiari e ha ringraziato tutti coloro che in prima linea hanno combattuto l’epidemia o lavorando hanno permesso che il Paese andasse avanti, con “uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese”. “Ue nata da idea cooperazione in pace e libertà” Il capo dello Stato a proposito poi dell’Unione Europea ricorda: “La Comunità europea è nata dall’idea di cooperazione dopo le tragedie della Seconda guerra mondiale. Nella primavera del 1945 l’Europa vide la sconfitta del nazifascismo e dei suoi seguaci – afferma il presidente della Repubblica – L’idea di potenza, di superiorità di razza, di sopraffazione di un popolo contro l’altro, all’origine della seconda guerra mondiale, lasciò il posto a quella di cooperazione nella libertaà e nella pace e, in coerenza con quella scelta, pochi anni dopo è nata la Comunità Europea”.