Come si sa, purtroppo, ormai da tempo non si ferma la lenta agonia delle edicole dei giornali, divenuta una vera e propria morìa.
I rilievi della Camera di Commercio sono inclementi, descrivono un Paese passato da 36 mila rivenditorie nel 2001 ad appena 15 mila nel 2018, da una ogni 1.550 abitanti a una ogni 4 mila residenti.
A Perugia negli ultimi sette anni un chiosco su quattro ha chiuso i battenti. A Terni il calo è stato del 20%, il che significa che ne sono rimaste una cinquantina a fronte delle settanta di un lustro fa.
Ma proprio dal capoluogo umbro arriva un segnale in controtendenza.
Qui, nella trafficatissima via Cortonese, Andrea Fabrizi, 45enne perugino, ha deciso di riaprire il chiosco dei giornali chiuso ormai da due anni.
Lui, operaio della Perugina-Nestlé di San Sisto, ha deciso di chiudere con il suo passato da dipendente e di mettersi per conto proprio, rialzando le saracinesche di questa preziosa attività che adesso oltre a vendere riviste, giornali e figurine, mette a disposizione del pubblico anche giocattoli e dolci, cancelleria, il servizio di una fotocopiatrice, ricariche telefoniche, la possibilità di pagare i bollettini e non solo.
Peraltro Fabrizi ha già fatto domanda ad Amazon per offrire anche il servizio di ritiro dei pacchi.
Peccato che per adesso non può ancora disporre della vendita dei gratta e vinci, visto che all’ultimo minuto tale autorizzazione non gli è stata concessa. Ma c’è da credere che, visto l’impegno e la passione messa in questa impresa, tutto, quanto prima, volgerà in positivo. Anche grazie al fatto che l’Amministrazione a riguardo si sta dimostrando sensibile a tali problematiche.
In Consiglio comunale è stato presentato un ordine del giorno firmato dai consiglieri dei Gruppi Partito Democratico, Idee Persone Perugia e Reta Civica Giubilei, col quale si chiede di “effettuare una ricognizione delle edicole attualmente dismesse al fine di elaborare ipotesi di riapertura e/o riconversione per conservare e valorizzare la funzione di punto di aggregazione sociale e di cultura cittadina, a valutare nuove ipotesi normative”. Si è dunque invitata l’Amministrazione a intervenire sul modello del Comune di Milano che ha offerto la possibilità di aprire sportelli per i servizi delle istituzioni e le aziende pubbliche”, ma anche a prendere esempio dal Comune di Firenze che ha introdotto esenzioni e/o agevolazioni su Tosap e Cosap per i proprietari e/o gestori delle edicole situate sul territorio”.
Fa ben sperare anche il dossier nelle mani del neo assessore Gabriele Giottoli, che punta a inserire le edicole nell’ambito dei progetti sulla smart city: vista la loro capillarità potrebbero fornire servizi come il portierato di quartiere, quelli legati al progetto di Circoscrizione 4.0 (sperimentata a Ponte Felcino) o altri di cui i diversi quartieri hanno bisogno.
Iniziative che se andassero a buon termine agevolerebbero di sicuro il lavoro degli edicolanti.
Ad Andrea Fabrizi vanno i migliori auguri della redazione di quotidianodellumbria.it e di Umbria Settegiorni, che peraltro in questo numero ha dedicato un ampio servizio al tema delle edicole, indicando a margine anche le soluzioni da adottare per salvarle.