Impazza in quest’estate rovente e agitata dal Coronavirus, una polemica del tutto vacua, a dir poco tanto, ma tanto, strampalata.
Ci riferiamo al fatto che nella bella cittadina umbra di Massa Martana il sindaco Francesco Federici, ha pensato bene di non autorizzare lo spettacolo in piazza de “Il primo miracolo di Gesù bambino”, tratto dal celebre “Mistero buffo” del premio Nobel per la Letteratura Dario Fo, che si sarebbe dovuto tenere il 29 agosto nel corso dell’iniziativa “Notti in Massa”.
Ovviamente la cosa è andata di traverso a Matthias Martelli e a Eugenio Allegri, rispettivamente protagonista e regista dello spettacolo.
Tanto che molto indispettito l’istrionico teatrante, in un video pubblicato sul suo profilo Facebook, parla a chiari note di “censura”.
Insomma per Martelli l’amministrazione comunale ha annullato lo spettacolo per motivi “ideologici”, facendo leva su quel “perché non adatto alla sensibilità cattolica di molti cittadini massetani”.
E ovviamente il commediante dice che trova la cosa «assurda perché questa rappresentazione è stata portata in scena in tutta Italia (nel 2019 aveva debuttato al Todi Festival) e chi parla di testo offensivo per i cattolici, non conosce l’opera».
Manco a dirlo la cosa è rimbalzata sulle pagine di alcune testate nazionali, che liete di inzupparvi il biscottino, non è sembrato il vero poter infierire con epiteti e proclami sulla cecità e l’ignoranza, di certi amministratori umbri.
Pochi quelli che si sono preoccupati di vederci chiaro.
Tant’è che il sindaco Federici in varie dichiarazioni pubbliche ha sentito il bisogno di ribadire che a riguardo “non c’è stata alcuna censura, ma solo la scelta di offrire ai propri cittadini uno spettacolo di fine estate che fosse meno impegnato e più adatto alle famiglie”. Fino a sottolineare: “Tant’è che semplicemente abbiamo proposto un’altra data in cui recuperare lo spettacolo, presso il Teatro Consortium”.
Ma la cosa non è stata sufficiente a sedare gli animi. Anzi, nel frattempo si è assistito ad una escalation di insulti infervorati.
Con la diretta entrata in scena di fatui personaggi che con le loro prese di posizione a dir poco “talebane”, la dicono lunga sulla consistenza del proprio spessore politico e culturale (rendendo attuale l’antico detto: “ciò che dice Paolo di Pietro serve più a conoscere Paolo che Pietro”).
Fra tutti in questo senso, la medaglia al valore va assegnata sicuramente al consigliere regionale grillino Thomas De Luca, che a fronte di tanto clamore, febbricitante scrive: “L’humus oscurantista con cui la Lega sta concimando la società umbra mira a cambiare radicalmente la cultura della nostra terra. Vogliono trasformare una cultura basata su lavoro, accoglienza, solidarietà, rispetto delle diversità e dei diritti in una cultura caratterizzata da odio e paura”.
Eccoci così di fronte ad una sentenza inappellabile che “comicamente” punta il dito contro un’unico responsabile di tutto.
E nessuno che abbia fatto notare a tale inestimabile e superpagato “attore” del Movimento 5 Stelle, che a fare la scelta in piena autonomia è stata l’amministrazione comunale di Massa Martana, guidata da quel centrosinistra che peraltro rappresenta l’altra faccia dell’attuale governo giallo-rosso, ovviamente prima di essere stato per un lungo periodo giallo-verde.
Ma si sa, con i seguaci di Beppe Grillo le “comiche” sono di casa. Al punto tale che “Mistero buffo” gli fa un baffo davvero.
Francesco Castellini