Grazie al Riesame è uscito dal carcere il luogotenente della Guardia di finanza Savino Stripoli, finito agli arresti per corruzione.
Ieri il Riesame composto da Alberto Avenoso, Giuseppe Narducci e Emma Avella ha dunque accolto parzialmente il ricorso presentato dai difensori Vincenzo Maccarone e Anonino Belardo, contro l’ordinanza cauterale disposta dal gip il 16 dicembre scorso.
Al finanziere è stata accordata la reclusione ai domicilari con il divieto di non allontanarsi dall’abitazione senza espressa autorizzazione del giudice ed il divieto assoluto di comunicazione in qualsiasi forma, telefonica o telematica, anche attraverso terzi, con soggetti diversi dai conviventi.
Strippoli è accusato di aver rivelato particolari di indagini a due imprenditori in cambio di lavori gratis per la piscina della sua abitazione.
Dopo l’imprenditore Alvano Bacchi, anche Giovanni Sandomenico ha confessato al procuratore aggiunto, Giuseppe Petrazzini, di aver pagato al finanziere Savino Strippoli parte del costo dei lavori di ristrutturazione della sua piscina in cambio di favori.
L’imprenditore, uomo di fiducia di Bacchi, è tornato in libertà il 31 dicembre scorso, dopo aver confessato e con revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari da parte del gip Lidia Brutti.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti durati quasi un anno, i tre avevano messo in piedi accordi collusivi e comportamenti illeciti diretti a eludere e sviare i controlli nei confronti di diverse società, anche al fine di evitare contestazioni in sede penale.
Secondo quanto scritto dal gip, che ha accolto la ricostruzione accusatoria del Procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini, titolare dell’indagine, era stato evidenziato il rischio che gli imprenditori, “al centro di una articolata rete di società, in alcuni casi fittiziamente intestate a terzi”, potessero inquinare il quadro probatorio, mediante “la predisposizione ad arte di documentazione utile a tali strategie”, avvalendosi ancora della compiacenza dell’ispettore.
Il 13 gennaio sarà interrogato il secondo finanziere indagato.